19 gennaio 2020

La Giornata di Bologna Sette e Avvenire

"Strumenti che aiutano a leggere i segni dei tempi"

BOLOGNA. IL messaggio dell’arcivescovo per la giornata del settimanale diocesano “Bologna Sette” e del quotidiano “Avvenire”.

Oggi abbiamo la strana contraddizione di avere come non mai strumenti di comunicazione, di facilità e rapidità impensabili, che rendono possibile connessioni e conoscenze immediate e ovunque, potendo scegliere anche sul come si vuole comunicare. Allo stesso tempo ci si rivela la poca capacità di capire in profondità, la banalizzazione dei nostri sentimenti e di una vita ridotta ad apparenza. Siamo sempre collegati, ma anche più soli; possiamo trovare le immagini che vogliamo, ma vediamo meno; conosciamo di più, ma ci orientiamo con difficoltà nella grande piazza del web. Insomma abbiamo più realtà ma facciamo molta più fatica a orientarci e a saperla leggere.

Ma il cristiano è chiamato a misurarsi con la storia degli uomini, a sentirsi a casa ovunque, a non avere confini, inclusi i più complicati, quelli dell’ignoranza, dei pregiudizi, delle definizioni irriflesse. Nella realtà scorgiamo i segni dei tempi, quelli che bisogna sapere leggere come indicato dal Concilio perché la Chiesa e i cristiani siano capaci di essere in dialogo con il mondo e con gli uomini. Quando non sappiamo leggere i segni dei tempi, non ci interessano, addirittura li disprezziamo o li consideriamo pericolosi, la Chiesa e i cristiani rischiano di diventare un museo, un luogo fuori del mondo e non un ponte tra questo e il cielo, la verità che risponde alla sete dell’uomo di oggi. Per questo il nuovo modello di comunicazione diocesano con la creazione del Centro di comunicazione multimediale, con il nuovo sito recentemente inaugurato, con il settimanale Bologna Sette e il settimanale televisivo 12Porte è un servizio offerto a tutti. Sostenere Bologna Sette, anche con l’abbonamento e la diffusione, è un modo per continuare a sostenere uno strumento dove raccontiamo i fatti della comunità cristiana che costruiscono la storia della città degli uomini.
Ecco perché è importante la lettura davvero senza confini di Avvenire, che ci permette di conoscere e approfondire la complessità della Chiesa e ne riporta la straordinaria vitalità, ricchezza di un poliedro che riflette tanta umanità e fede. Avvenire è uno dei pochi giornali in Italia che parla del mondo, del mondo vero, quello di interi continenti dei quali non sappiamo quasi nulla e dei quali si parla solo in funzione del nostro mondo. Mettendo la persona al centro Avvenire ha condotto, proprio per la difesa dell’uomo, alcune coraggiose battaglie, senza pregiudizi ma anche senza compiacenze, oltre contrapposizioni preconcette, come ad esempio quella sul gioco di azzardo e sulla scandalosa complicità della Stato a riguardo. Ci aiuta a non piegarci al pensiero comune che riduce la persona ad individuo o ai tanti pensieri dominanti, ma sempre con tanta cultura, quella vera, e con la libertà di stare dalla parte dell’uomo e di difendere la persona, raccontandola, con sentimento e intelligenza dei fatti.

Matteo Zuppi,

arcivescovo di Bologna

 

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