Domenica 23 luglio

La Messa dell’Arcivescovo insieme alle Carmelitane scalze

La celebrazione si svolge nel 70° anniversario della presenza delle religiose nel Carmelo di via Siepelunga

La celebrazione si svolgerà alle 18.30, nel 70° della presenza delle religiose nel Monastero di via Siepelunga

Il  Monastero delle Carmelitane Scalze situato in Via Siepelunga compie 70 anni di vita: il prossimo 23 luglio alle 18.30 la comunità festeggerà  il  “compleanno” di questa  casa di preghiera con una solenne Celebrazione Eucaristica di ringraziamento presieduta dal nostro Arcivescovo Card. Matteo Zuppi.

Le Figlie di Santa Teresa erano presenti a Bologna fin dal 1619, ma  si trasferirono nell’attuale edificio precisamente il 23 luglio 1953. La loro  silenziosa presenza orante non si era mai interrotta in città, anche se a motivo delle varie traversie storiche  altre due volte le monache erano state costrette ad “uscire” forzatamente dalla loro clausura per le soppressioni, nel 1816 e nel 1870. L’ ultimo trasferimento si era reso necessario a causa dello stato di degrado del monastero, un edificio situato in Via Malcontenti, che durante la guerra era stato danneggiato da un bombardamento. Il nuovo monastero sorse in via Siepelunga, allora periferia urbana con estesi orti e prati.

É significativo sottolineare che le risorse per la costruzione furono in gran parte frutto di contributi spontanei di tante persone di modeste condizioni, ricche di fede, che erano venute a conoscenza della povertà in cui vivevano allora le monache attraverso un articolo apparso su un rotocalco. La comunità che settant’anni fa qui si trasferì, era composta di quattordici Sorelle, ormai tutte passate alla Dimora eterna. Noi diciannove che ora abitiamo questa “casa della Madonna”, in questo anniversario con gratitudine facciamo memoria per quanto qui si è vissuto e, come si farebbe sfogliando un album di famiglia, rammentiamo il vissuto di questi anni, le persone che hanno contribuito alla vita della comunità, sul piano spirituale e su quello materiale. Ed ecco, con le nostre Madri, ricordiamo il Card. Lercaro  che volle celebrare la prima Messa nel monastero, che in seguito si premurerà di spiegare alle monache le nuove norme liturgiche emanate dal Concilio e che nel 1966 consacrerà solennemente la nostra chiesa.

La comunità di Sant’Anna prima ancora di edificare la propria chiesa parrocchiale si radunerà nella nostra chiesa  con i suoi ferventi sacerdoti don Vincenzo e don Guido. Lungo gli anni saranno numerosi i novelli Sacerdoti che ameranno celebrare con noi le prime Sante Messe, confidando nella nostra spirituale vicinanza al loro ministero. La comunità è stata onorata pure dalla amicizia di insigni figure sacerdotali, come don Divo Barsotti, don Luciano Gherardi, oltre che dai nostri confratelli Carmelitani e molti Sacerdoti e Prelati,  fino alla eccezionale visita del Patriarca Ecumenico Bartolomeo nel 2017.

Verso la fine del secolo scorso la Chiesa ha elevato agli onori degli altari varie figure carmelitane e noi ci siamo sentite onorate di poterle presentare ai fedeli bolognesi, così pure la gioiosa circostanza dei pellegrinaggi delle reliquie di S. Teresa di Gesù Bambino,dei suoi santi genitori,  di  S. Elisabetta della Trinità  ci hanno dato la possibilità di far conoscere i volti e la grazia del Carmelo che oltrepassa la nostra personale piccolezza e diventa un dono per tutta la Chiesa. La semplicità della vita carmelitana, voluta da S. Teresa, con i suoi tratti di fraternità orante, in questi decenni  – per volontà della Chiesa , come tutte le realtà monastiche – si è spogliata di quell’alone un po’ romantico e misterioso che circondava il temine di “clausura”, ma è rimasta fedele all’orientamento contemplativo-apostolico iniziale: la ricerca del volto di Dio nella preghiera prolungata e silenziosa, una gioiosa austerità vissuta in fraternità per tutte le intenzioni della Chiesa.

É per questo che l’edificio stesso del monastero nella sua struttura materiale è costituito da spazi per facilitare questo stile di vita: per la preghiera liturgica  è la chiesa aperta ai fedeli e coro per le monache; per la vita fraterna ci sono un  refettorio e una sala di comunità, una celletta per ogni  Sorella e ambienti  il lavoro, il parlatorio si apre per il dialogo con le persone che accedono al monastero per chiedere preghiere, conforto, consiglio; l’edificio può apparire ampio, ma è in questo perimetro che si svolge tutta la nostra vita e il  nostro servizio alla Chiesa. Le Sorelle che attualmente abitano questa casa, convocate da varie parti del mondo, nel loro ringraziamento abbracciano tutte coloro che le hanno precedute e che hanno vissuto in umile santità la vita del carmelo teresiano e invocano grazie e benedizioni per tutti gli amici e benefattori , vivi e defunti che in questi decenni hanno contribuito alla vita ed alla vitalità di questo monastero.

Comunità delle Carmelitane Scalze di Bologna

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