Dopo tre anni di restauro all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze la reliquia rientra a Bologna
Venerdì 12 alle ore 9.30 nel coro della Basilica di San Domenico (piazza San Domenico, 13) l’Arcivescovo Card. Matteo Zuppi è intervenuto all’inaugurazione della mostra con la restituzione della “Tavola di San Domenico della Mascarella” al termine dei lavori di restauro e dei rilievi scientifici realizzati dall’Opificio delle pietre dure di Firenze. La Tavola, che è anche reliquia, rimarrà lì esposta fino al prossimo 1 novembre, quando farà ritorno alla chiesa di Santa Maria e San Domenico della Mascarella (via Mascarella, 48). All’evento è intervenuto anche padre Fausto Arici, Op, Priore del Convento domenicano di Bologna, padre Gianni Festa, Op, docente di Storia della Chiesa alla Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna (Fter), Mauro Felicori, Assessore alle Politiche e interventi per la Conservazione e valorizzazione dei Beni e del Patrimonio culturale, artistico, naturale, architettonico e paesaggistico della Regione Emilia-Romagna, e Lucia Bresci, restauratrice dell’Opificio delle pietre dure.
«Il più antico ritratto conosciuto di Domenico di Caleruega a pochi passi dall’arca che ne accoglie le spoglie: accade oggi per la prima volta dopo 800 anni». Sono le parole di Loris Rabiti, fra i massimi esperti circa la storia e l’iconografia della «Tavola di San Domenico», pronunciate venerdì scorso nel coro della Basilica domenicana in occasione della cerimonia di restituzione del prezioso manufatto. La reliquia, che fu l’asse sulla quale il primo nucleo domenicano consumava i pasti e sul quale sarebbe avvenuto il miracolo dei pani, è infatti tornato a Bologna dopo tre anni trascorsi a Firenze e precisamente all’Opificio delle pietre dure per alcuni lavori di restauro.
L’articolo completo sarà disponibile sul numero di Bologna Sette in edicola domenica 14 luglio.