Disposizioni per i centri parrocchiali

Le indicazioni per le Caritas

Centri di ascolto, distribuzioni alimentari e di vestiti, mense

BOLOGNA – Don Matteo Prosperini firma un testo indirizzato alle Caritas parrocchiali allegato al Decreto del cardinale del 9 marzo sulla prevenzione della diffusione dei Coronavis.

“Con il prolungarsi della situazione di emergenza, siamo chiamati a compiere il nostro servizio verso i più fragili con un senso di responsabilità ancor più grande in quanto, oltre al nostro operato, dobbiamo avere uno stile comportamentale che salvaguardi tutti”. Sono le parole di don Matteo Prosperini, direttore della Caritas diocesana scritte in una lettera rivolta ai Parroci, operatori Caritas e volontari. Il documento è allegato al Decreto del Cardinale arcivescovo del 9 marzo 2020 in merito alla prevenzione della diffusione del Coronavirus.

Così inoltre si legge nell’allegato: «Tenendo quindi conto del Decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri, delle scelte della nostra Regione, dei comunicati finora emanati dal Consiglio Episcopale dell’Emilia Romagna e dall’arcivescovo, ecco alcune precise indicazioni operative:

  • I Centri di Ascolto rimangano chiusi al pubblico nella tradizionale modalità. Consigliamo l’esposizione di un cartello con un numero telefonico al quale rivolgersi per richieste specifiche e per fissare un appuntamento. L’unica modalità di ricevimento sia su appuntamento individuale, comunque mantenendo sempre quelle attenzioni igienico sanitarie che, da ora in avanti, saremo chiamati ad agire e a promuovere informando le persone sulle indicazioni di comportamento più adeguate. Predisporre nel luogo di colloquio del gel igienizzante per le mani ed esigere che tutti (operatori e assistiti) si attengano all’utilizzo. È importante ribadire che non dobbiamo “difenderci” da nessuno, ma sentirci tutti responsabili gli uni verso gli altri, (piccola specificazione, ma necessaria). È comprensibile se in questo tempo di emergenza sanitaria, qualche volontario per età o per salute, decidesse di sospendere il proprio servizio in Caritas. Viviamo questo tempo davvero senza inutili eroismi che possono compromettere la salute propria e degli altri. Nulla ci vieta In generale di esprimere vicinanza a chi sappiamo essere più in difficoltà attraverso telefonate, contatti via messaggio e mail o in qualsiasi altro modo utile. In questi tempi difficili abbiamo bisogno più che mai di combattere il senso di solitudine e di abbandono che la lontananza fisica potrebbe generare, anche tra gli operatori e i volontari.
  • Riguardo alle distribuzioni alimentari vi chiedo una attenzione analoga ai centri d’ascolto. Stabilire consegne individuali previo accordo telefonico, dando appuntamenti scaglionati evitando così assembramenti. Cerchiamo di non interrompere le distribuzioni, ma facciamolo rispettando queste indicazioni, senza facilonerie o pensandosi autonomi rispetto al resto: mostriamoci anche in questo una comunità responsabile e unita. Se due Caritas confinanti usano metodi diversi e “auto decisi”, portano danno anche rispetto all’unità della nostra Chiesa.
  • Le distribuzioni di vestiti rimangano chiuse. Viviamo questo tempo così particolare per fare anche una riflessione sui nostri servizi. Fermarci anche nella ricezione dei vestiti o altro, può essere una occasione di ripensamento secondo una visione più di zona pastorale di questo e altri servizi. Utilizziamo questo tempo anche per riflettere e immaginare il futuro prossimo delle nostre comunità.
  • Le mense parrocchiali continuino a funzionare, ma solo fornendo pasti da asporto ed eventualmente stabilendo turni di consegna (laddove dovessero esserci numeri consistenti), per evitare assembramenti, secondo le indicazioni date in precedenza.

Come anche i Vescovi sottolineano, siamo invitati ad “un supplemento di carità e di prudenza per non mettere a rischio la salute di tutti”.

Vi invitiamo a divulgare queste indicazioni ed osservarle fino a nuova comunicazione e certamente fino al 3 aprile, come da disposizioni governative.

Per ogni questione potete contattare la Caritas Diocesana e anche il sottoscritto. Nessuno di noi ha la bacchetta magica, ma siamo tutti sul pezzo, insieme con voi, per vivere questo periodo anche come una esperienza che ci rafforzerà personalmente ed ecclesialmente.

Chiedo a tutti i volontari e gli operatori di confrontarsi con i propri parroci, i quali hanno sempre in capo la responsabilità del tutto e in questo periodo sono chiamati a tenere ancor di  più le fila delle comunità cristiane, che saranno provate e certamente un po’ impaurite e “disperse”. Una vera e operosa collaborazione e vicinanza tra Volontari, Operatori, Parroci e Caritas Diocesana, ci porterà a riscoprire una bella identità di Chiesa che è sempre il dono più grande del nostro servizio: costruire la comunità».

Allegato Caritas

 

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