Diario dalla Tanzania/11

Le Minime di Santa Clelia: la missione in Tanzania

Attualmente sono 140 le sorelle di origine tanzaniana che fanno parte della Congregazione

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Un’accoglienza festosa è stata riservata al Cardinale Matteo Zuppi nella sede della Suore Minime dell’Addolorata in Tanzania.

Fin dalla prima ora, nel gennaio 1974, le Minime hanno accompagnato i presbiteri bolognesi, costituendo con loro un un’unica famiglia missionaria. Le religiose nate dal carisma di Santa Clelia Barbieri si sono messe a disposizione del vangelo e dei più piccoli, accompagnando i sacerdoti con il tratto della loro femminilità e della loro laboriosità.

Nella parrocchia di Usokami, le Minime furono subito presenti nella pastorale parrocchiale, nella evangelizzazione capillare, nella fondazione del Centro Sanitario, della Casa della Carità per i bambini orfani o in difficoltà famigliari e nella scuola materna. A partire dagli anni ’80, dopo aver consultato il Cardinale Biffi, le religiose bolognesi decisero di assecondare la richiesta delle giovani tanzaniane che chiedevano di condividere la loro vocazione, e cosi nel 1985 sono state accolte le prime giovani per cominciare un cammino di formazione. Nacquero così a Usokami le case di formazione, postulantato e noviziato, accanto alle comunità impegnate nel servizio apostolico.

Attualmente sono circa 140 le sorelle di origine tanzaniana che sono entrate nella congregazione, delle quali un centinaio sono attive nel loro paese natale. La grande casa di Usokami funge anche da centro di spiritualità e di formazione permanente per le religiose diffuse in varie comunità, anche molto distanti, tra le quali appunto le parrocchie di Usokami e Mapanda, come anche quella che affianca il Vescovo Vincent nella diocesi di Mafinga. E poi Kaningombe, Mahenge, Ipogolo, Kome sul lago Vittoria e Dar Es Salam.

La laboriosità che le contraddistingue le spinge anche a intraprendere attività che aiutano il loro sostentamento, con l’atelier liturgico, che fornisce paramenti liturgici, talari e abiti per il coro e l’atelier di maglieria molto apprezzato soprattutto in questa regione montagnosa nella quale talvolta le temperature possono essere rigide.

Toccante la visita alla tomba di Suor Gemma Montorsi, che – partita per la Tanzania nel primo gruppo del 1974 – vi trascorse praticamente tutto il resto della sua vita e volle avere qui la sua sepoltura. Anche grazie al suo spirito missionario, si realizzarono le parole che Santa Clelia pronunciò poco prima di morire: “vi spanderete per i monti e per i piani”.

Una cosa è certa: il vero grande frutto permanente del gemellaggio missionario tra Bologna Iringa e Mafinga, sono le figlie di Mtakatifu Clelia e il loro inconfondibile stile famigliare nel servizio del Vangelo.

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