Nell'Aula Magna del Seminario

Sacerdoti e comunità, il punto dal convegno del «Sovvenire»

L'evento si è svolto nei giorni scorsi con il dialogo fra l'Arcivescovo e il responsabile di Rai Vaticano

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L’appuntamento ha visto io confronto fra il cardinale Zuppi e Stefano Ziantoni, responsabile di Rai Vaticano

l tema del sostentamento economico del clero al centro del convegno del 3 novembre scorso «Sacerdoti e comunità. Portatori di aiuto e speranza, senza dimenticare nessuno».

L’Arcivescovo Matteo Zuppi e Stefano Ziantoni, responsabile Rai Vaticano, in dialogo nell’Aula Magna del Seminario arcivescovile di Bologna. A introdurre l’evento, proposto dal Servizio per la Promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica «Sovvenire» insieme all’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, Giacomo Varone, direttore diocesano del Servizio promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica con l’intervento di Alessandro Rondoni, direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi e della Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna.

Varie le realtà manageriali che hanno offerto il loro patrocinio al convegno: l’Unione cristiana imprenditori e dirigenti, la Federmanager Bologna-Ferrara- Ravenna, l’Associazione italiana per la Direzione del Personale Emilia-Romagna, la Manageritalia Emilia-Romagna e, per il primo anno, la sezione bolognese dell’Unione Giuristi cattolici italiani.

«Siamo in un momento di grande trasformazione – osserva Zuppi -. Un sacerdote è un uomo di comunità. Ma l’idea di comunità è cambiata moltissimo: oggi i preti sono responsabili di più parrocchie, con comunità sempre più anziane e tante responsabilità amministrative». Una fatica oggettiva, quella dei sacerdoti, che però non perdono il loro ruolo di figure cruciali nel tessuto civico. «Ma il prete, il cristiano, non fa l’assistente sociale – avverte Zuppi – perché è molto di più: nel fratello vede il Signore. Ed è proprio questa idea di comunità, così centrale nella Chiesa sinodale, a essere minoritaria rispetto all’individualismo di oggi. Ma non dobbiamo cedere alla tentazione di chiuderci per questo. Ricordiamoci anzi che la Chiesa resta oggi una delle poche realtà associative in cui vivere e crescere insieme agli altri». Essere minoranza creativa insomma, rimettersi in strada, camminare insieme. E rispondere a quella sete di spiritualità per «ritrovare le parole del grande mistero della vita», conclude l’Arcivescovo. Un grande mutamento, dei tempi e degli strumenti.

La crisi delle vocazioni deve responsabilizzarci tutti, sottolinea Giacomo Varone. Che osserva come «in questi ultimi 30 anni abbiamo assistito ad un calo del 50% delle offerte dei fedeli per il sostentamento ai sacerdoti. Questo forse è avvenuto anche a causa della mancanza di piani di comunicazione organici e dedicati». Da qui il progetto, destinato alle parrocchie italiane, «Uniti possiamo: un mese, un sacerdote, una comunità», che, aggiunge Varone, «fra 2022 e 2023 ha prodotto un incremento del 53% delle donazioni rispetto agli anni precedenti. Questo convegno e le iniziative negli ultimi anni avviate ricordano a tanti il valore della figura del sacerdote nella comunità». Una figura che continua ad essere un punto di riferimento per tanti, soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo.

«I nostri sacerdoti, uomini di fede che aiutano altri uomini, in un impegno continuo che non viene messo alla ribalta dai grandi media», interviene Alessandro Rondoni. Uomini che non lasciano indietro nessuno: che non hanno paura dell’altro e del diverso. Che educano alla pace. «Sono gli uomini dell’annuncio della buona novella. E oggi sono chiamati a dilatare la loro azione, anche nei territori digitali. Per questo motivo, noi comunicatori siamo chiamati a collaborare, per mettere in evidenza il bene e il positivo».

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