Domenica scorsa il rito della elezione

Ventuno adulti chiedono il battesimo

Le loro storie e lo loro testimonianze

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Ventuno adulti chiedono il battesimo.

Entrando con la quaresima nella fase della preparazione immediata alla rinascita cristiana, un gruppo di ventuno adulti è stato ammesso dall’arcivescovo ai sacramenti nella prossima veglia pasquale.

Uno ad uno i catecumeni sono stati invitati a pronunciare ad alta voce il loro nome e poi a scriverlo in un apposito libro deposto sull’altare. Il nome è l’inizio di una relazione, ha detto l’Arcivescovo, introducendo la celebrazione. “Nella famiglia di Dio si entra chiamati per nome e il nostro nome sarà sempre amato da Dio e questo amore ci da la forza di amare tutti”.

Prima del rito, avvenuto nel contesto della Messa della prima domenica di Quaresima, l’Arcivescovo si è intrattenuto a lungo con i candidati al battesimo e con i loro padrini e catechisti, ascoltando le loro storie e le loro testimonianze.

Sono ventuno, dicevamo, con una età compresa tra i 13 e i 65 anni. 8 di loro sono italiani. Da Cuba provengono tre donne; tre invece sono nigeriani; uno viene da Capoverde; una dalla Costa d’Avorio; tre dall’Albania, due dalla Moldavia.

Le loro storie di vita sono le più diverse, come anche sono misteriosi i fili che li hanno portati alla scelta di diventare cristiani. Indipendentemente l’una dall’altra, ad esempio, le tre donne cubane hanno testimoniato che nel loro paese di origine la libertà religiosa è ancora tutt’altro che affermata e hanno consegnato ricordi di una trasmissione della fede in famiglia che non ha mai potuto avere sbocchi nei sacramenti.

C’è chi non ha potuto ricevere il battesimo a causa delle precarietà di vita connessa con la migrazione, come raccontano alcuni dei catecumeni arrivati da paesi africani, anche attraversando il mare.

Tra gli italiani c’è chi racconta di famiglie che non hanno voluto dare loro una educazione religiosa e poi come questa ricerca sia passata attraverso religioni orientali o tecniche di meditazione, fino alla grazia di un incontro con Dio.

C’è chi ha raccontato di una presenza non negata nella vita, anche se rimasta sempre marginale, fino a quando l’attrazione si è fatta irresistibile e l’incontro con Cristo ha riannodato tanti fili misteriosamente presenti nell’esistenza.

Qualcuno ha raccontato di un bisogno di pienezza che la dimensione scientifica e razionale non è in grado di appagare. Per tutti decisivo l’incontro con la comunità cristiana attraverso catechisti e sacerdoti che li accompagnano nella conoscenza di Dio e nell’esperienza cristiana.

Toccante il momento, durante la celebrazione liturgica, in cui davanti all’assemblea sono stati chiamati per nome e si sono presentati al Vescovo e alla comunità riunita in preghiera.

Nelle prossime settimane, i catecumeni vivranno la seconda tappa quaresimale con la consegna del Credo. Seguiranno poi gli scrutini, la consegna del Padre Nostro, il rito dell’Effatà e l’unzione catecumenale. Nella notte della risurrezione, alcuni di loro riceveranno il battesimo, la cresima e l’eucaristia in Cattedrale, gli altri nelle loro rispettive parrocchie. 

Qui la registrazione dell’omelia del Cardinale

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