Matera

Verso il Congresso eucaristico 2022

Al centro della riflessione: «Torniamo al gusto del pane. Per una Chiesa eucaristica e sinodale»

MATERA – Appuntamento a Matera dal 22 al 25 settembre. A concludere le celebrazioni papa Francesco. Le parole di gratitudine di Zuppi e la presentazione del delegato diocesano don Roberto Pedrini.

Il cardinale Zuppi, Presidente della Cei, ha espresso gratitudine al Pontefice per la sua partecipazione: «Ringrazio papa Francesco che condivide con noi una tappa decisiva del nostro Cammino sinodale: ritrovarsi intorno a Gesù, gustare il pane della sua presenza. Camminare con Lui ci fa camminare insieme tra noi e con i tanti pellegrini della vita, che sono i nostri compagni di viaggio. Tornare al gusto del pane assume un valore ancora più profondo in un momento in cui le pandemie del Covid e della guerra ci chiedono di spezzare il pane dell’amore, specialmente con quanti si trovano in situazioni di fragilità e povertà. Aspettiamo papa Francesco a Matera a braccia aperte e fin d’ora ci prepariamo a questo incontro con la preghiera».

«Nel marzo scorso – ha detto don Roberto Pedrini, delegato diocesano per il Congresso eucaristico – i delegati di tutte le diocesi hanno fatto un primo sopralluogo; è stato in quel contesto che l’Arcivescovo di Matera – Irsina, monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo ha presentato il tema dal titolo “Torniamo al gusto del pane. Per una Chiesa eucaristica e sinodale” per quella peculiarità che fa di Matera la città del pane. Se l’arcivescovo di Matera ha espresso ai delegati questa proposta, ciò è dovuto al fatto che, nella piccola città rocciosa della Basilicata ogni fetta di pane tradizionale ha la forma del cuore, che si dilata fino a farsi cibo come Dio Trinità».

«Le mamme di questa città – si legge nel saluto ai delegati dell’arcivescovo Caiazzo – iniziavano l’impasto con il segno della croce a cui si aggiunse la tecnica di creare un pane che lievitasse in altezza per fare spazio nel forno. Questa tecnica si basa sulla teologia della Santissima Trinità. La pasta viene stesa a forma di rettangolo: si uniscono le estremità di un lato arrotondandolo tre volte, mentre si pronuncia: “Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.

Dall’altro lato, con la stessa tecnica, si fanno due giri per ricordare la doppia natura di Gesù Cristo, umana e divina. Al termine l’impasto viene piegato al centro e fatti tre tagli sopra recitando: Padre, Figlio e Spirito Santo. Il pane poi viene lasciato riposare nel giaciglio caldo dove aveva dormito il marito, luogo dell’amore e nascita di vita nuova. La formula che la donna usava era questa: “Cresci pane, cresci bene, come crebbe Gesù nelle fasce. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. La cultura del pane si fa quindi necessariamente cultura eucaristica».

«Un altro aspetto che contraddistingue il Congresso Eucaristico – ha continuato Pedrini – è la sinodalità, il popolo di Dio che cammina nella storia, sostenuto dal cibo eucaristico. Alla luce di ciò, il messaggio che deve partire da Matera per raggiungere le diocesi italiane è che la sinodalità può essere considerata un corollario, un elemento indispensabile che deriva dalla verità della presenza reale del Corpo e del Sangue del Signore».

Tutte le informazioni per iscriversi sui siti: www.congressoeucaristico.it e www.chiesadimaterairsina.it.

Jacopo Gozzi su Bologna Sette del 17 luglio 2022

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