Il bilancio

Crevalcore, il racconto della Visita

Quattro giornate di incontri

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CREVALCORE – «Devo fermarmi a casa tua». Questo il significativo titolo tratto dalla Bibbia e scelto per accompagnare i momenti che hanno scandito la Visita pastorale dell’arcivescovo Matteo Zuppi alla Zona pastorale di Crevalcore e Sant’Agata Bolognese.

Primo incontro con la comuità giovedì a Crocette, dove il cardinale è stato accolto dai sindaci dei due centri principali e dal clero della Zona. Si tratta di un territorio di antica vocazione agricola, ma nel quale già da parecchi anni si è assistito ad una crescita importante dell’industria e del terzo settore. Non a caso presso la sede de «La piccola carovana» l’arcivescovo ha incontrato i rappresentanti del mondo del lavoro «in una terra come la nostra che vanta, ad esempio, la Partecipanza agraria – commenta don Alessandro Marchesini, parroco di Sant’Agata Bolognese – ma anche poli industriali d’avanguardia e un avanzato settore artigianale».

Anche in questa Zona, la visita ha rappresentato un banco di prova per la nuova sinergia che coinvolge sempre più strettamente clero e laicato. «Un rapporto non inedito ma valorizzato, nel quale i nostri sacerdoti hanno spesso accolto le nostre proposte – commenta Giovanna Stanzani, presidente della Zona».

«I laici sono per noi molto preziosi, perché ci aiutano a scoprire o riscoprire alcune sensibilità – le fa eco don Adriano Pinardi, parroco a Crevalcore e moderatore di Zona –. Lo fanno portandoci le esperienze che li coinvolgono nell’ambito della famiglia oppure in quello della professione, dandoci diversi spunti per interpretare e collegare alcuni aspetti particolari che poi possiamo applicare nella nostra pastorale». Un occhio di particolare attenzione la Visita lo ha riservato anche al mondo della scuola e dell’istruzione, ad esempio con l’organizzazione dell’incontro «Educare: chi e come?» nel teatro «Bibiena» di Sant’Agata Bolognese.

«Un momento in cui tutte le scuole del territorio e i loro dirigenti hanno potuto mettersi in dialogo ed ascolto, insieme al cardinale, anche condividendo opportunità e sfide educative – spiega don Marchesini – facendo sempre presente a queste realtà la presenza della parrocchia come loro alleata». L’incontro dell’arcivescovo Zuppi con la comunità non ha mancato un momento di condivisione e fratellanza, accaduto nei locali del laboratorio della Cooperativa Sammartini. Una variopinta tavolata ha caratterizzato la «Cena dei popoli», che ha unito persone di origini e storie differenti unite dal desiderio di condividere. «Un bel momento di questi giorni di Visita è stato anche l’incontro con la comunità della Casa protetta di Sant’Agata Bolognese, nella quale il cardinale Zuppi ha trovato il tempo per salutare ad uno ad uno tutti e 78 gli ospiti – racconta don Marchesini –».

L’entusiasmo ha contraddistinto le esternazioni di molti, che hanno vissuto la presenza dell’arcivescovo nella quotidianità per alcuni giorni. «Questo cammino di Zona entra ora nell’ambito del concreto – conclude la presidente Stanzani – . Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare “gomito a gomito”, cercando di coinvolgere quante più persone possibili in autentica rappresentanza di chi vive la Zona». 

Marco Pederzoli

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