Consigli pastorale diocesano

Vivere la Zona con una prospettiva che faccia riscoprire identità e missionarietà

Riflessione sui punti di forza e gli aspetti di maggior fatica emersi in questi primi quattro anni di attività

BOLOGNA – Il 10 dicembre si è riunito il Consiglio pastorale diocesano: ne riportiamo la sintesi.

Come per studenti e studentesse di molte scuole la fine dell’anno solare coincide con il momento di verifiche e interrogazioni per la chiusura del trimestre, così anche per le Zone Pastorali, con l’ultimo Consiglio Pastorale Diocesano del 2022, è iniziata una fase di verifica sul loro andamento, a quattro anni di distanza dall’avvio di questo nuovo percorso per le parrocchie della Diocesi di Bologna.

Le riflessioni, iniziate sabato 10 dicembre presso il Seminario Arcivescovile di Bologna “Villa Revedin”, fortemente volute dall’Arcivescovo e precedute e sollecitate dagli interventi sullo stesso tema del Consiglio Presbiterale, sono volte a verificare a che punto è il cammino delle Zone Pastorali, per metterne in luce i punti di forza e gli aspetti di maggior fatica emersi in questi primi quattro anni di attività e per proseguire nella ricerca di spunti e desideri per il futuro.

Sono riflessioni che “devono portare a decisioni”, come ribadito dal Card. Matteo Zuppi nel discorso con il quale ha introdotto i lavori di gruppo, nel quale ha esortato l’avvio di un confronto sincero e onesto verso il superamento di “campanilismi interiori”.

Divisi in base alle aree territoriali di provenienza, i e le presidenti delle Zone di centro, città, pianura e montagna hanno quindi raccontato, tenendo a mente le diversità e la particolarità di ogni territorio, cosa ha funzionato e quali fatiche hanno sperimentato in questa prima parte di percorso e cosa desiderano per il nuovo triennio appena iniziato.

Parallelamente, i e le rappresentanti di Associazioni, Movimenti ecclesiali e Religiosi hanno avuto un confronto sul coinvolgimento di Associazioni e Movimenti di appartenenza nelle attività delle Zone in cui sono inseriti, in una prospettiva futura di sempre maggior collaborazione.

Gli spunti emersi sono stati tanti, fondati sulla consapevolezza che il cammino sia appena iniziato e che la continua ricerca di maggior chiarezza sul ruolo delle Zone Pastorali debba fungere da stimolo per le attività di tutti i soggetti coinvolti, ad ogni livello.

L’invito finale, ripreso dall’Arcivescovo dopo aver ascoltato la sintesi dell’eterogeneità delle esperienze condivise nei vari gruppi, è stato quello di vivere la Zona non come una necessità bensì come una nuova prospettiva, riscoprendo quel senso di appartenenza che spinge a mettere in circolo la propria identità e quello spirito missionario che ci ricorda che la Chiesa non ha cittadinanza.

Francesca Vanelli – Presidente della Zona Pastorale San Felice

Foto di Donatella Broccoli, presidente della Zona di San Lazzaro:

 

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