DOMENICA IV DI QUARESIMA

1. Cari fratelli e sorelle, la parola di Dio oggi, all’approssimarsi delle festività pasquali, vuole portarci alla sorgente di tutta la storia della salvezza.

L’apostolo Paolo ci ha detto nella seconda lettura: «Fratelli, Dio, ricco di misericordia, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati». Siamo stati preceduti dall’amore di Dio verso ciascuno di noi. Egli ci ha anticipati: «per grazia infatti siete stati salvati». E tutto questo perché Dio in se stesso è «ricco di misericordia». Paolo, scrivendo ai Corinzi, chiamerà Dio «Padre delle misericordie» [2Cor 1,3].

Cari fratelli e sorelle, non so quali reazioni sorgano in voi ascoltando questa rivelazione che Dio vi fa oggi di Se stesso. Se guardiamo, anche con sguardo superficiale, la condizione in cui oggi viviamo, essa ci appare veramente paradossale. Da una parte, l’uomo non aveva mai progettato la sua vita e tentato di realizzarla “come se Dio non ci fosse”, ritenendo di bastare a se stesso. Dall’altra, mai come in questi tempi l’uomo si sente minacciato nel nucleo stesso della sua esistenza e della sua dignità. Alla fine ci chiediamo: che cosa dà fondamento sicuro al nostro desiderio più puro di vivere una buona vita? Carissimi fedeli, la risposta che oggi la parola di Dio dà a questa domanda è: la «misericordia di Dio».

Non a caso nella parola che Dio ha rivolto ad Israele, “misericordia di Dio” significa infrangibile fedeltà di Dio al suo patto di amicizia con il suo popolo; e la prima lettura narra precisamente questa fedeltà eterna di Dio.

Cari fratelli e sorelle, l’uomo certamente ha creato tanti strumenti perché la sua vita sia meno esposta possibile alle più gravi insidie. Ha creato lo Stato come garante dei fondamentali diritti dell’uomo; ha elaborato sistemi economici per una produzione e distribuzione più efficace della ricchezza. Ma sappiamo bene che questi strumenti hanno la stessa fragilità dell’uomo che li ha prodotti. Su chi, su che cosa l’uomo alla fine può fondarsi? Sulla fedeltà, sulla misericordia del «Padre della misericordia». Essa infatti non è condizionata dalla nostra miseria.

2. «Dio … ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna». La misericordia di Dio ci è stata rivelata fino in fondo nella morte di Gesù sulla Croce, di cui parla il testo evangelico.

Ciò che accade sulla Croce, accade perché l’uomo sia liberato dalla morte. Il confronto col serpente di bronzo innalzato da Mosè nel deserto per guarire chi era stato morso dai serpenti, è assai suggestivo. L’uomo, ciascuno di noi, è stato avvelenato da un veleno mortale: il peccato, l’ingiustizia, l’egoismo. La Croce è la potenza della misericordia che vince il male, perché l’uomo credendo «non muoia, ma abbia la vita eterna».

Fra poco tempo noi celebreremo questo avvenimento; nella Pasqua vi sarà data la possibilità di avere accesso alle “sorgenti della salvezza”. Camminate verso di esse con generoso impegno.

3. Cari fratelli e sorelle, il Signore ci ha donato questa parola stupenda in occasione della Visita Pastorale alla vostra comunità. Non è una fortuita coincidenza.

Voi oggi, ascoltando docilmente la parola di Dio, potete avere una comprensione più profonda della Chiesa.

Essa esiste per proclamare «di generazione in generazione» la misericordia di Dio in Cristo. Non solo per proclamarla, ma anche perché gli uomini possano accostarsi alle fonti della misericordia del Salvatore, di cui essa è depositaria e dispensatrice. In che modo la Chiesa adempie questa missione? Predicando il Vangelo della grazia, e offrendo all’uomo i santi Sacramenti soprattutto dell’Eucarestia e della Confessione.

Cari fratelli e sorelle, in fondo il Vescovo è venuto a farvi visita per confermare quanto chi lo rappresenta presso di voi, il vostro parroco, predica e celebra.

Siate dunque docili ascoltatori del Vangelo che vi è predicato; accostatevi con fede vera e consapevole devozione alle sorgenti della misericordia, che sono i Sacramenti.

Appunto perché esiste il peccato dell’uomo che «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito». Dio che è Amore non può rivelarsi all’uomo, che è peccatore, che come «ricco di misericordia».

Questa rivelazione corrisponde non solo all’intima natura del mistero divino, ma anche all’intima verità dell’uomo e del mondo.

22/03/2009
condividi su