DOMENICA XV per Annum [A]

1. La parabola del seminatore, cari fratelli e sorelle, parla in primo luogo di Gesù, il nostro Salvatore. Egli vuole presentarci la sua missione e il senso della sua presenza fra gli uomini mediante il paragone del seminatore.

In un testo precedente a quello appena proclamato, l’evangelista Matteo scrive: «Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del Regno» [9,35].

Gesù dunque vede se stesso come chi è mandato a “predicare il Vangelo del Regno”. Quando Gesù inizia la sua attività pubblica – narra l’evangelista Luca – attribuisce a se stesso un testo del profeta Isaia che dice: «Lo Spirito del Signore è sopra di me … e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio … e predicare un anno di grazia del Signore» [Lc 4,17-19]. Gesù afferma che queste parole profetiche si realizzano in Lui: Lui è stato mandato “per annunciare una bella notizia”, per “predicare il tempo favorevole”. è questo, carissimi, il significato profondo di questa parabola: come un seminatore sparge il seme così Gesù dice a tutti la bella notizia, il lieto messaggio di Dio che salva l’uomo.

Ma perché, ci potremmo chiedere, Gesù paragona la sua parola e la sua predicazione ad un seme? Un testo biblico ci dà la risposta. Esso dice: «la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito … e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore» [Eb, 4,12]. La parola di Gesù non è come la nostra, che lascia chi l’ascolta normalmente come lo trova. La parola di Gesù ha in se stessa e per se stessa una forza ed una efficacia che la rende capace di trasformare chi la accoglie. Essa non è una parola meramente informativa, ma anche e soprattutto effettiva. Essa non informa semplicemente l’uomo che Dio intende salvarlo, ma nello stesso tempo in cui lo dice, realizza ciò che dice. Appunto, è come il seme: ha in sé la forza della vita.

2. C’è poi una seconda ragione per cui Gesù paragona la sua parola ad un seme.

Il seme ha in sé la forza della vita, ma per poterla esercitare e produrre il frutto, deve cadere in un terreno adatto, ed il terreno deve essere coltivato. Il seme non deriva la sua forza vitale dal terreno,ma questo è la condizione necessaria perché il seme si sviluppi.

La parola di Gesù «Ã¨ viva, efficace … essa penetra» fin nelle profondità della nostra persona. Ma se la nostra persona non è ben disposta, non è docile, la parola di Gesù è impedita: non produce alcun frutto. La pagina evangelica, come avete sentito, ci presenta tre figure di indocilità: chi non presta alcuna attenzione; chi non medita la parola ascoltata ed è incostante; chi si lascia soffocare dalla preoccupazione del mondo e dall’inganno delle ricchezze.

Vi dico dunque con la S. Scrittura: «Guardate perciò, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente» [Eb 3,12].

3. Carissimi fedeli, il Vangelo non è solo la narrazione di fatti passati. Quanto è narrato in esso, si realizza in sostanza anche fra di voi, oggi. In che modo?

L’apostolo Paolo scrivendo ai suoi fedeli di Tessalonica, dice: «noi ringraziamo Dio continuamente, perché avendo ricevuto da noi la parola divina della predicazione l’avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio, che opera in voi che credete» [1Tess 2,13].

La parola di Dio continua anche oggi ad esservi detta. Il Signore, quando ha lasciato visibilmente la nostra terra, non è diventato muto con l’uomo: continua a parlarci. Come? Nella e colla predicazione dei pastori della Chiesa.

L’Apostolo ci dice che la parola della predicazione è “la parola divina”. E come tale deve essere accolta.

Quindi, miei cari, siate fedeli alla partecipazione dell’Eucarestia durante la quale il vostro pastore vi dona «la parola divina della predicazione». Accoglietela «non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio, che opera in voi che credete». Curate la vostra istruzione nella fede, mediante la catechesi.

Abbiamo proclamato prima della lettura del Vangelo: «Il seme è la parola di Dio e il seminatore è Cristo: chiunque trova lui, ha la vita eterna».

13/07/2008
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