festa della Beata Vergine Maria «Virgo Fidelis», patrona dell’Arma dei Carabinieri.

Bologna, complesso di Santa Maria dei Servi

La cara festa della “Virgo fidelis” quest’anno ci trova con l’animo ancora esacerbato dal grande dolore per i nostri fratelli caduti in Irak, uccisi con atto esecrabile e con destrezza orrenda.
Non avevano odio nel cuore, non erano mossi da volontà di dominio, non c’era in essi alcuna inclinazione alla violenza e all’arbitrio; e hanno avuto la vita stroncata nel fiore dell’età. Si erano posti con generosità al servizio della pacificazione e del ritorno alla normale convivenza civile di una gente lontana, una gente da troppo tempo oppressa e ora sconvolta; e sono stati ricompensati con la morte.

Alla pena per la fine di tanti nostri connazionali e per il dramma delle loro famiglie, si somma in noi la sofferenza per questa loro sorte immeritata, la sofferenza pungente e inquietante che si prova davanti all’ingiustizia.
Ebbene, la “Virgo fidelis” ci viene affettuosamente incontro per rianimarci. Oggi ci è più vicina a confermarci nello spirito di dedizione al servizio della nazione e della causa dell’uomo. Soprattutto è qui a ricordarci che secondo l’insegnamento del Signore non tutto finisce in questo mondo perché dopo questi fugaci giorni terreni ci attende un Regno di luce e di pace (la “vita del mondo che verrà”, come diciamo nel Credo); un Regno dove tutti i conti saranno finalmente pareggiati e dove dagli occhi incolpevoli sarà asciugata ogni lacrima.

In questi giorni siamo stati anche consolati e gratificati dallo spettacolo di un intero popolo che davanti a queste bare – davanti a una sventura come questa – ha concordemente ritrovato la sua antica identità, segnata dalla fede, e si è espresso secondo i suoi sentimenti più profondi e più veri.
Vorrei dire con tutta semplicità una mia fondata impressione: il popolo italiano da sempre ha verso l’Arma dei carabinieri come una tacita ma autentica simpatia e una istintiva fiducia; ebbene questa fiducia e questa simpatia oggi, dopo questa durissima prova, sono diventate più intense, più persuase, più condivise.

E ora contempliamo un po’ più da vicino il valore e l’esemplarità spirituale della nostra Patrona, meditando sulle parole del Vangelo che abbiamo ascoltato.
“ Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?…Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre” (cf Mc 3,33-35).

Con questa frase Gesù, dimostrando una sovrana libertà di spirito e una grande franchezza, scoraggia il suo parentado dal ritenere che i legami di sangue con lui potessero costituire una fonte di privilegi e di vantaggi terreni.
Ai suoi occhi ciò che determina il valore vero di una persona è la capacità di affidarsi con generosità e senza riserve al disegno del Padre.
Enunciando questo principio, egli ci rivela anche le ragioni della più autentica grandezza della madre sua.
“ Beata colei che ha creduto all’adempimento delle parole del Signore” (Lc 1,45), aveva detto di lei Elisabetta, illuminata dallo Spirito Santo che legge nei cuori. La fede di Maria in verità è stata sempre limpidissima e non è venuta mai meno.

La fede di Maria è quella fede nella potenza divina e nella misericordia del Figlio, che a Cana la rende sicura del prodigio che sarà operato, perché dalla mancanza di vino non sia rovinata una festa di nozze; e le fa dire con tranquilla risolutezza: “Fate quello che vi dirà” (Gv 2,5). A questa fede sul Calvario, mentre tutti si erano smarriti e non credevano più, il suo animo appassionato e puro dà l’ultimo sicuro rifugio: la fede di Maria è la sola luce che ancora risplende nel buio opprimente del Venerdì Santo.

E non è, la sua, una fede soltanto intellettuale: è la fede operosa di chi è deciso a compiere senza titubanze la volontà del Signore. E’ la fede obbediente che è tutta racchiusa ed espressa nel suo “fiat”, pronunciato nell’ora serena dell’annunciazione e inverato in un’intera esistenza di pena: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1,38).

In questa totale adesione alla missione che le viene affidata, Maria non abbandona nessuno: non abbandona i poveri sposi di Cana che erano nei guai; non abbandona il suo Figlio amato nel giorno tremendo della sua passione; non abbandona la Chiesa nascente che, piena d’ansia e di timore, è radunata nel cenacolo in attesa dello Spirito consolatore e confortatore.

Tutto questo è espresso in un vocabolo solo: Maria è “fedele”. Ed è il titolo con cui i Carabinieri le rendono onore, seguendo la felice intuizione di Pio XII che nel 1949 ha posto l’Arma sotto la protezione della Madonna invocata proprio con questa bella qualifica: “Virgo fidelis”. Appunto il dono della “fedeltà” nell’adempimento delle vostre funzioni è ciò che dovete implorare dall’intercessione della “Virgo fidelis”, vostra speciale patrona.

Con tale appellativo dato alla Madre di Dio, voi implicitamente intendete confermare il vostro proposito di attendere con lealtà e costanza alla vostra missione, nel rispetto della giustizia, nella comprensione delle persone, nella dedizione alla salvaguardia della dignità e del benessere dei cittadini.
Voi siete posti a difendere la libertà contro le prevaricazioni dei violenti e ad assicurare i giusti diritti di tutti contro l’arroganza di chi non vuol riconoscere altro diritto che il suo.

E’ un compito esigente e non sempre gratificante, il vostro, ma è indispensabile se non si vuole che la nostra società degeneri nella crudeltà della giungla. E’ un compito arduo e faticoso; e proprio per questo vi riesce naturale e spontaneo implorare sul vostro lavoro l’aiuto della “Virgo fidelis”.

La “Virgo fidelis” vi aiuti dunque a sperimentare sempre la gioia del dovere compiuto e a conservare il proposito di attendere ai vostri impegni con intemerata fedeltà. E faccia in modo che la speranza di una stagione migliore vi sostenga anche nelle ore più doloranti e difficili.
Ottenga lei dal Signore che voi siate sempre tra quelli che servono Dio e non si stancano di servire anche i fratelli, i quali sono l’immagine viva di Dio; e di servirli con sollecitudine generosa. La “Virgo fidelis” vi scampi da ogni pericolo e vi custodisca tutti maternamente nella sua pace.

22/11/2003
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