Meditazione al Rosario del 29 marzo 2020

Bologna, Monastero Corpus Domini

Concludiamo questa terza domenica in cui i fratelli siamo divisi tra noi e questa distanza, dolorosa, ci sfida a superarla. Non ci potremo mai abituare a stare senza il fratello e senza la comunità. L’amore riunisce e non ci può essere un cristiano senza una comunità che ne è madre. Siamo discepoli di un Dio che vince quella più grande di tutte, tra la terra e il cielo. Gesù, non ce la fa a restare lontano da Lazzaro e torna.

L’amore non si ferma davanti i muri, li abbatte, supera le frontiere dei confini e quello dei cuori, vince la paura. Il Vangelo di oggi ci ha fatto piangere e ci ha consolato. Maria vede Gesù e si sente amata e scioglie tutto il suo dolore nel pianto. Gesù vede Maria e le sue lacrime condividono la sofferenza di avere visto il suo fratello morire e non avere potuto fare nulla per aiutarlo. E’ proprio questo il rammarico di tutti coloro che hanno perduto qualcuno, costretti come siamo a restare lontani dai ostri cari che soffrono.

La morte isola, ma l’amore non abbandona Per questo pensiamo che Gesù era con loro e chi muore vivrà in eterno. Vedere quella gloria di Dio è grande consolazione e un anticipo di quella del cielo, dove ci ameremo pienamente, senza diaframmi. Vederla rassicura. Purtroppo quella signora di cui parlavo oggi è morta. C’era Gesù con lei e quella consolazione le ha anticipato quella piena del cielo. E’ la luce della Pasqua che vediamo ogni volta che gli uomini amano il Signore e mettono in pratica la sua volontà.

Queste settimane ci chiedono di essere uomini spirituali, interiori, cioè non materialistici (quelli che sanno già tutto, ma sanno mettere solo la pietra sulla tomba, ma non sanno donare la vita) e non esteriori, disponibili a tutto per la propria considerazione e per accattare qualche complimento. Dobbiamo scegliere chi essere domani, capire come ricostruire e come trasformare questo terremoto in energia di amore, un’avversità così grande in opportunità ancora più grande.

E per questo c’è bisogno di uomini e cristiani veri, che cercano la gloria di Dio e non la vanagloria degli uomini, sterile e narcisista. Servono persone che costruiscano pensando al domani, cioè non per sé ma per chi viene dopo (e come sappiamo è questo che resta di sé, quello che lasciamo); che correggono le tante cose che non vanno. Dobbiamo cambiare un mondo che è corso dietro al guadagno, facendosi corrompere dalle cose e “frastornare dalla fretta”, che è rimasto distante per proteggersi anche a costo di vendere l’amicizia e tradire le attese di chi era nel pianto; un mondo che non si è svegliato, come ha ricordato papa Francesco nella veglia di preghiera, di fronte a guerre e ingiustizie planetarie (non parlava forse di Terza Guerra Mondiale e perché non abbiamo pensato che ci riguardasse, perché pensavamo che sono sempre problemi di altri, che potevamo rimandare e che da noi sarebbe stato diverso) e che non ha ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato, compreso l’abuso della natura. Qualcuno si è ritenuto giusto perché pensava di conservare la fede, ma la fede si conserva vivendola e come sappiamo la fede senza le opere è morta.

Possiamo scegliere di essere una comunità, non un condominio. Non riprendiamo tutto come prima, e questo passa per la conversione di ognuno di noi. Stasera chiediamo l’intercessione di Santa Caterina da Bologna, la Santa, discepola di San Francesco e Santa Chiara, specchio della sua gloria, intelligente, semplice e povera, artistica, umana. Indicò le armi per il suo e nostro combattimento spirituale, armi “necessarie per combattere legittimamente l’astuzia dei nostri nemici”, da non deporre mai perché “i nemici mai non dormono”.

Esse sono: la diligenza; la diffidenza verso le proprie forze, il confidare in Dio, il non dimenticare mai la passione di Gesù, il non dimenticare mai la propria morte, il non dimenticare mai la gloria di Dio e la settima è non dimenticare mai l’autorità della Santa Scrittura. Santa Caterina proteggici con letizia aiutaci a vivere la nostra chiamata a seguire il Vangelo.

29/03/2020
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