processo di canonizzazione di madre Maria Maddalena Mazzoni

Bologna, Chiesa di Santa Caterina

Esattamente duecentocinquant’anni fa – il 26 dicembre 1749 – concludeva la sua preziosa esistenza Madre Maria Maddalena Mazzoni Sangiorgi, che le nostre Suore Carmelitane delle Grazie venerano con cuore di fedeli discepole e di figlie affezionate. Si spegneva dopo otto giorni di penosa malattia, vissuti in una forte e indefettibile tensione di speranza e di amore: una speranza che pur tra le sofferenze le dava serenità e intima letizia; un amore che in lei era ardente, ma restava sempre incontentabile, verso il Signore Gesù, il suo “caro sposo”.

Autentica “petroniana”, era stata battezzata in San Pietro il giorno dopo la sua nascita, avvenuta il 30 dicembre 1683.

Per una religiosa fondatrice del secolo XVIII, la sua era stata una vita abbastanza singolare. Non proveniva, come era il caso più frequente, dall’aristocrazia del sangue o almeno del censo e della cultura; né aveva coltivato fin dalla prima età l’ideale della verginità consacrata.

Figlia di un muratore, a un muratore è andata in isposa. Ha conosciuto le gioie della vita coniugale e della maternità, ma anche l’angoscia della perdita del marito ancora in giovane età e la precoce morte di tre delle sue sei figlie.

Da sola ha dovuto provvedere con le sue mani alla sopravvivenza della famiglia, facendo la tessitrice di veli di seta.

Ha sperimentato anche la prova di una cattiva salute. E proprio nel corso di una malattia seria e prolungata il Signore decide di farla sua nel modo più radicale, infondendole una decisa volontà di rinnovamento interiore e affascinandola con l’ideale, allora insolito, di comporre l’austera spiritualità del Carmelo con l’attenzione operosa verso le necessità dei fratelli.

Nella Bologna del ‘700 Madre Maria Maddalena brilla di particolarissima luce. Non avrebbe un quadro adeguato della vita ecclesiale dell’epoca, chi non prendesse in approfondita considerazione la presenza e l’azione di questa personalità eccezionale, che ha avuto l’approvazione e ha goduto la stima di un arcivescovo quale il cardinale Lambertini (che divenne il grande papa Benedetto XIV), e ha avuto la ventura di avere tra i suoi primi piccoli alunni il futuro Beato Bartolomeo Maria Dal Monte.

Con grande gioia perciò oggi, aprendo questo processo, compiamo finalmente un passo aspettato da molto tempo e dal quale ci auguriamo possa derivare un grande bene per i nostri tempi. E lo compiamo con fiducia, certi dell’impegno con cui saranno svolte le ricerche storiche e istituiti gli esami richiesti.

L’esempio e l’insegnamento di questa esemplare figura di donna e di religiosa sono una sostanziale ricchezza, che allieta e gratifica particolarmente la nostra Chiesa. Il processo canonico, quale che sia la sua conclusione, gioverà a far conoscere sempre più ampiamente questa ammirevole testimone della fantasia e della potenza dello Spirito, che è sempre munifico nei suoi doni, e a tener viva la benedetta memoria di questa nostra antica sorella.

26/12/1999
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