Saluto di commiato al Santo Padre Francesco

Padre Santo,
quella che abbiamo celebrato oggi è una Eucarestia che ci aiuterà a contemplare ogni nostra celebrazione, anche la più piccola, con questa larghezza, sull’altare del mondo. Oggi abbiamo spezzato il Corpus Domini e il Verbum Domini perché possiamo servire ed amare quell’altro Corpus Domini che sono i poveri e i fratelli.  Pane, Parola, poveri. Tre amori che si uniscono e ci uniscono. 
Capiamo meglio le parole che il Cardinale Lercaro voleva scritte sull’altare: “Se condividiamo il pane del cielo come non condivideremo quello terreno?”. Vogliamo continuare a nutrici del Verbum Domini perché generi e rigeneri tanta comunione tra i fratelli. Vogliamo apparecchiare con la nostra generosità e gratuità, tante mense per chi cerca gioia e speranza. La Parola vuole essere come il suono delle campane, antica e sentita tradizione della nostra Chiesa, che si effonde nel cielo e come disse Paolo VI alla fine del Concilio Vaticano II, arriva a tutti, a quelli che lo accolgono ed a quelli che non lo accolgono perché per la Chiesa nessuno è estraneo, nessuno è escluso, nessuno è lontano e ognuno è un chiamato, un invitato e in certo senso, un soggetto in una comunione che è sempre universale. La Parola di Dio che tra poco verrà distribuita a tutti è la lampada per il nostro cammino. La vogliamo portare con noi perché scaldi il cuore, apra gli occhi e continui a generare per tutti l’amore che è risposta al desiderio che ogni uomo mendicante di vita e di gioia porta con sé. Vogliamo comunicarla con la nostra vita. Vogliamo sia la nostra compagnia quotidiana e susciti tante comunità che abbiano un cuore solo e un’anima sola, dove l’io non si chiude nell’individualismo o nel protagonismo ma trova se stesso proprio in un noi di relazione e amicizia. Sceglieremo di non restare chiusi, di non essere un condominio o un club di giudici distanti, ma di costruire una Chiesa comunione, dove nessuno è spettatore e tutti sono accolti, che ripensa in maniera missionaria la sua presenza nella città degli uomini andando in tutte le sue strade e i suoi crocevia, specie quelli più deserti di amore.
Avevamo previsto a questo punto un saluto al Cardinale Caffarra, segno di ringraziamento per il suo servizio; ma lui purtroppo ci ha lasciato prima di questo appuntamento, da lui molto atteso. Siamo certi che prega dal cielo per la Chiesa tutta e in particolare per la sua Chiesa di Bologna, e noi un applauso glielo facciamo da quaggiù. Pregheremo per lei, Padre Santo. Che la Madonna di San Luca vegli su noi e ci insegni a compiere sempre il primo passo verso il prossimo e a credere nell’adempimento della Parola, per compiere, come lei, le grandi cose che possono fare solo gli umili.
Grazie Papa Francesco. Le vogliamo bene.

01/10/2017
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