1. «Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro».
Carissimi fedeli, la pagina evangelica ci presenta due modi profondamente diversi
di costruire i nostri rapporti con gli altri, e dunque di edificare la società .
Ogni società : da quella più piccola, la società coniugale,
alla più grande, la società internazionale.
Il primo modo è di costruirli secondo la logica divina, introducendovi
lo stile – se così posso dire – divino. Quale è la
logica divina? “Egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi”. è la
logica della gratuità , dell’amore offerto non in ragione dei propri
meriti. Come aggiunge il Vangelo secondo Matteo: “fa sorgere il suo sole
sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti” [Mt
5,45].
Il secondo modo è di costruire i nostri rapporti sociali secondo una
logica anti-divina. Quale è la logica antidivina? amare i propri amici
e odiare i propri nemici; fare del bene a chi ti fa del bene e fare del male
a chi ti fa del male; benedire chi ti benedice e maledire chi ti maledice.
La contrapposizione fra i due modi si riduce in fondo a questo: dal punto di
vista divino non ha senso dividere gli uomini in amici/nemici; dal punto di
vista anti-divino gli uomini devono essere divisi in amici/nemici: i primi
vanno beneficati [anche perché da loro ci aspettiamo altrettanto]; i
secondi – quando va bene – vanno ignorati.
La pagina evangelica costringe quindi a porci una domanda fondamentale: in
che modo noi “guardiamo” l’altro, come estraneo e come nemico
oppure come prossimo e come compartecipe della stessa dignità di persona?
Qualcuno potrebbe essere tentato di pensare che questa pagina evangelica sia
così fuori dalla realtà , così estranea alla nostra vita
quotidiana da ritenerla senza rilevanza pratica.
Certamente è una pagina che si oppone diametralmente alla società in
cui viviamo, ma essa è l’unica risposta vera al bisogno più profondo,
all’urgenza più drammatica del nostro vivere quotidiano. La società in
cui viviamo infatti è stata costruita su una concezione astratta dell’uomo.
Una concezione secondo la quale non esiste nessun comunione originaria fra
gli uomini, essendo ogni uomo un individuo a se stante. La vita sociale è pertanto
una sorta di contrattazione fra opposti egoismi, nella quale vi deve essere
parità fra il dare e l’avere. L’altro è visto quindi
come un concorrente, ed il suo bene in opposizione al mio bene. La pagina evangelica
sconfigge alla radice questa logica della contrattazione, della competitività ,
alla fine dell’inimicizia, che tanti danni sta causando al nostro vivere.
Allora chi è più estraneo al bene dell’uomo, questo insegnamento
di Gesù o la vita che facciamo tutta basata sulla contrapposizione?
2. Sono sicuro della vostra risposta: Cristo e la sua parola sono risposta
adeguata alle vere esigenze del nostro cuore. Ma ci accompagna quotidianamente
l’esperienza della nostra miseria, della nostra fragilità . La
logica di Dio ha preso carne in Cristo: «oltraggiato non rispondeva con
oltraggi e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a Colui
che giudica con giustizia» [1Pt 2,23].
è il mistero che stiamo celebrando: la morte di Cristo che dona Se stesso
per rigenerarci nella nostra co-umanità . Per ricostruire la nostra unità spezzata.
Immergiamoci dunque nel mistero della sua morte e risurrezione; partecipiamo
mediante il santo sacramento alla carità che l’ha causato. Solo
così la pagina evangelica diventerà vita della nostra vita.
Siamo venuti nella casa di Maria; vogliamo porci vicino a Lei. Ella è colei
che ci introduce dentro il Mistero di Cristo. Il Verbo è venuto a noi
attraverso di lei; noi andiamo a Cristo attraverso di Lei. è ciò che
fece il discepolo che Gesù amava: «la prese nella sua casa» [Gv
19,27b].