Il Rapporto

Censis, Bologna vent’anni dopo

Gli assetti, le prospettive e le inquietudini di una città matura

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La presentazione si è svolta all’Oratorio San Filippo Neri con la partecipazione dell’Arcivescovo

Un modello urbano, unico nel panorama italiano, che coniuga la capacità relazionale tipica delle città medie con la proiezione internazionale di capitale della globalizzazione». È quanto si legge in un passaggio del comunicato stampa emesso dalle Fondazioni del Monte e Cassa di Risparmio in Bologna in occasione della presentazione del Rapporto di ricerca del Censis sulla nostra città a vent’anni dalla pubblicazione di quello allora intitolato «Bologna oltre il benessere. Accompagnare la città nelle sue trasformazioni». L’evento si è svolto nell’Oratorio San Filippo Neri ed è stato introdotto dal saluto del sindaco, Matteo Lepore, mentre è stato moderato dal vice direttore de Il Resto del Carlino, Valerio Baroncini.

Fra i dati più significativi emersi dalla ricerca vi è certamente il netto incremento della popolazione 0- 14 anni, un dato che capovolge la tendenza nazionale. Buoni anche i dati del comparto economico che nell’ultimo quinquennio, nonostante il Covid e la guerra in Europa, hanno fatto registrare l’1,6% in più di imprese attive nel Comune. Bologna risulta anche ai vertici nazionali in fatto di transizione ecologica e numero tre in Italia per quanto riguarda quella digitale, preceduta solo da Milano e Roma.

«Rispetto a vent’anni fa – ha spiegato Giorgio De Rita, segretario generale del Censis – fotografiamo una città al tempo stesso più inquieta e capace di resistere alle crisi. Un altro aspetto da rilevare è l’ulteriore allargamento che abbiamo registrato in merito alle diseguaglianze. Dal Report, dunque, emerge una Bologna matura e che ha saputo accumulare patrimoni importanti ma che, allo stesso tempo, ha lasciato indietro una parte significativa della popolazione. Questo è dovuto principalmente alle trasformazioni sociali ed economiche che hanno caratterizzato questi ultimi anni».

Presente all’evento anche il cardinale Matteo Zuppi che ha sottolineato l’importanza di una ricerca che «aiuta a far tesoro delle non poche eccellenze del territorio, ma anche delle tante difficoltà di una città che invecchia e deve saper guardare al proprio domani anche abbattendo le disuguaglianze, che sono inaccettabili sempre ma soprattutto quando diventano fisiologiche».

Secondo Giuseppe De Rita, presidente del Censis, «Bologna è rimasta al riparo dalla condizione di “latenza” che, invece, sembra contraddistinguere la fase attuale dell’Italia». Una condizione, questa, che secondo il Rapporto si spiega con la «presenza di numerosi elementi – economici, sociali, culturali, istituzionali – che si pongono in una traiettoria di lungo periodo e hanno già individuato alcuni obiettivi da realizzare nei prossimi anni». Fra essi anche quelli realizzabili con i fondi del Pnrr che, per la nostra città, si attestano a 157,3 milioni di euro, ma anche il Piano dell’abitare redatto dal Comune e che prevede l’edificazione di diecimila nuovi alloggi nei prossimi dieci anni.

Marco Pederzoli

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