In Sala Borsa

«Cinque domande che agitano la Chiesa», presentato il libro del giornalista Ingrao

Insieme all'autore hanno partecipato l'Arcivescovo, il senatore Casini e lo storico Melloni

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Alla presentazione, insieme all’autore, hanno partecipato Pier Ferdinando Casini, Alberto Melloni e l’Arcivescovo

Un confronto sul presente e sul futuro della Chiesa. Lunedì scorso alla biblioteca di Sala Borsa è stato presentato il nuovo libro di Ignazio Ingrao, giornalista e vaticanista del Tg1, dal titolo: «Cinque domande che agitano la Chiesa» (Edizioni San Paolo).

Sono intervenuti il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, Pier Ferdinando Casini, senatore e Alberto Melloni, storico delle religioni. L’incontro ha visto la presenza, anche online, di molte persone che sono state incuriosite dalle tante domande che gettano uno sguardo sull’identità e la missione della Chiesa stessa. Ingrao ha sottolineato come «il silenzio sarebbe stata la risposta peggiore. L’avventura cristiana resta affascinante, oggi come ieri, ma deve lasciarsi provocare dalle sfide del presente».

«Quelle che ho presentato – ha detto ancora Ingrao – sono le domande sostanziali che sono sotto gli occhi di tutti: la crisi delle vocazioni e della pratica religiosa, l’avvento delle Chiese pentecostali verso cui migrano moltissimi fedeli cattolici in tante zone del mondo, l’aperura ai laici e alle donne. Poi le questioni che arrivano dal campo della morale: dall’identità sessuale alla cura degli anziani dalle neuroscienze all’intelligenza artificiale. Infine, un interrogativo sulle riforme di papa Francesco: sono destinate a durare o attraverseranno solo questa fase della Chiesa?». «Il mestiere degli storici è anche quello di raffreddare gli entusiasmi – ha detto Alberto Melloni – per cui le domande in 2000 anni di storia della Chiesa sono state veramente tante. Ogni tempo ha le sue. Quello che deve guidare le risposte è la ricerca di una maggiore fedeltà al vangelo. Diceva Papa Giovanni: “Non è il vangelo che cambia, siamo noi che cominciamo a comprenderlo meglio”. Ci sono problemi sotto gli occhi di tutti. I temi che i vescovi hanno suggerito al Papa per il Sinodo, la sinodalità e il ministero, mi sembrano le due cose più urgenti».

«Questo libro ci dà l’occasione di capire la complessità dei problemi – ha detto l’Arcivescovo -. La tentazione è quella di cercare subito una risposta. Non bisogna riattivare programmi: c’é il Vangelo da seguire. Trovare le risposte in corso d’opera. Questa fatica aiuta la Chiesa non a perdersi ma a trovarsi. Il primato, collegialità e la sinodalita sono realtà da vedere e vivere insieme. Semmai la questione è come camminare insieme. La vita è un processo. In un mondo così frammentato la Chiesa continua a parlare di “fratelli tutti” e dialoga con tutte le religioni su teologia e pastorale, amore e verità, comunione e identità, tradizione e rinnovamento. Il Vangelo è e sarà la risposta». Due parole con la lettera «P» hanno caratterizzato l’intervento del cardinale Zuppi: programma e processo. A tal proposito ha detto: «I programmi non servono per darci chiarezza, quella ce la da’ già il Vangelo. Avviare processi significa che non hai una risposta da applicare, ma la trovi nel cammino. Francesco non ha timore di trovare le risposte in corso d’opera. Questa fatica aiuterà la Chiesa non a perdersi, ma a trovarsi». «La risposta che propone l’autore del volume – spiega Pier Ferdinando Casini – è naturalmente complessa ma è la risposta di verità e di speranza. La pedagogia di oggi è una Chiesa che cerca l’accoglienza e di camminare accanto ad un popolo sempre più disorientato. In questo Papa Francesco realizza fino in fondo il Concilio Vaticano II».

Luca Tentori e Daniele Binda

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