Entro il 15 luglio

Consultazione per i collaboratori dell’Arcivescovo

Saranno consultati sacerdoti, religiosi e laici del Consiglio Pastorale

Il 15 luglio è il termine entro cui i preti, i diaconi, i superiori e le superiore delle comunità religiose e anche i membri del Consiglio Pastorale Diocesano devono consegnare la scheda con i nomi suggeriti quali vicari generali, segretario generale e vicari episcopali per i prossimi anni.

Dopo sei anni dalla precedente consultazione, poco dopo il suo arrivo a Bologna, il cardinale arcivescovo chiede di indicargli i nominativi di quelli che saranno i suoi più stretti collaboratori.

Già è evidente una prima significativa novità: ad essere consultati non sono solamente preti, frati e suore, ma anche i laici del Consiglio Pastorale, ossia i presidenti dei comitati zonali e i rappresentanti delle aggregazioni laicali. In questo modo, non solo si riconosce ad ogni battezzato il dovere-diritto di collaborare alla missione della Chiesa, ma si riconosce anche l’importanza che le zone pastorali hanno acquisito in questi ultimi anni.

Questa consultazione si colloca in una fase che rappresenta un crinale nel cammino della Chiesa, in ambito diocesano, nazionale e universale. Coincide infatti con la scadenza del mandato di vari organismi di partecipazione: il consiglio episcopale, il consiglio presbiterale, il consiglio pastorale diocesano e, collegato a questo, dei presidenti e dei moderatori delle zone pastorali. Coincide anche con la recente nomina del nostro arcivescovo a presidente della Conferenza episcopale italiana, con innegabili ricadute non solo sul suo impegno personale, ma anche nel governo diocesano. Anche noi siamo spinti a guardare con nuova attenzione alle proposte emanate dalla CEI, per unificare contenuti e ritmi del piano pastorale.

Significativa è poi l’articolazione dei compiti affidata ai vicari generali ed episcopali, così come riportata nella scheda per la consultazione, rappresentando contemporaneamente continuità e rinnovamento. Continuità perché l’arcivescovo, come egli stesso spiega nella lettera di accompagnamento, ha deciso di continuare ad avvalersi, «oltre che di due Vicari Generali e del Segretario Generale, di quattro Vicari Episcopali». In questo modo si riconosce e si consolida l’impianto che lo ha affiancato negli ultimi sei anni. Il rinnovamento si coglie nella precisazione delle competenze affidate ai vicari episcopale: per la comunione e il dialogo, per la testimonianza nel mondo, per la carità, per la formazione cristiana. Manca un vicario per la vita consacrata; in realtà non si tratta di trascuratezza, bensì di allargamento perché ci sarà un direttore dell’ufficio relativo, che potrà essere religioso o religiosa, con la possibilità di inserire anche una donna nel consiglio episcopale.

Stefano Ottani

Vicario Generale per la Sinodalità

condividi su