Festa dell'Epifania

La Messa dei Popoli

Alle 17.30 in Cattedrale, la Messa con le comunità migranti: 15 lingue diverse per celebrare l'unica fede.

BOLOGNA – Nel pomeriggio dell’Epifania, il Cardinale presiede la Messa dei Popoli, con la presenza delle comunità degli immigrati cattolici. Il suggestivo rito multilingue, avrà luogo in Cattedrale alle 17.30, nel giorno in cui la Chiesa commemora con i Santi Magi, l’inizio del pellegrinaggio della fede di tutti i popoli verso Cristo Salvatore.

La Messa dei Popoli – nel contesto della festa dell’Epifania – è uno degli appuntamenti più amati nell’anno dalle comunità degli immigrati cattolici che partecipano numerosi alla celebrazione diocesana presieduta dal Cardinale.

I canti, le letture e le preghiere saranno celebrati in 15 lingue: francese, romeno, swahili, cinese, ucraino, bengali, tagalog, spagnolo, cingalese, geez, inglese, arabo, polacco, tamil, malayalam. Il coro sarà composto dall’insieme dei cori di tutte le comunità. Uno dei momenti più suggestivi, nella sua semplicità, è la recita del Padre Nostro, durante la quale ciascuno dei presenti utilizza la sua lingua madre, mescolando le lingue nell’unica invocazione.

Scarica qui il LIBRETTO DELLA CELEBRAZIONE

La Chiesa riconosce grande la importanza della lingua materna dei migranti, attraverso la quale essi esprimono la mentalità, le forme di pensiero e di cultura ed i caratteri stessi della loro vita spirituale e delle tradizioni delle loro Chiese di origine. 

A Bologna questa attenzione si esprime nella presenza di 14 comunità etniche, di varia consistenza numerica, con sette sacerdoti: le comunità si affiancano alla rete delle parrocchie territoriali, divenendo così uno strumento di comunione spirituale e pastorale con l’intera comunità diocesana. Inoltre la Migrantes diocesana è in constante contatto di aiuto e fraternità con le comunità cristiane ortodosse, nate anch’esse dalla realtà migratoria.

In questi ultimi anni, molte delle comunità ormai storiche hanno visto la partenza di numerosi membri, spesso non per l’auspicato ritorno in patria, ma per una seconda migrazione verso altri paesi: questo avviene soprattutto per le difficoltà lavorative e abitative in Italia e per le incertezze nell’ottenere documenti. 

Altro problema segnalato è quello degli studenti nati in Italia, senza cittadinanza, che – terminata la tutela della scuola dell’obbligo – incontrano molte difficoltà e incertezze per il loro futuro. Quella degli immigrati resta comunque una presenza ancora significativa che incide ancora notevolmente nell’andamento demografico della nostra regione.

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