A trent'anni dalla morte

L’Arcivescovo ha ricordato don Tonino Bello

Giovedì 20 la celebrazione presieduta dal Cardinale nella Cattedrale della Diocesi di Molfetta, della quale fu Vescovo il Servo di Dio

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Il Cardinale ha celebrato una Messa nella Cattedrale di Molfetta, diocesi della quale fu Vescovo il Servo di Dio, lo scorso 20 aprile

Il Cardinale Zuppi ha presieduto giovedì scorso nella cattedrale di Molfetta una solenne concelebrazione in occasione del 30° anniversario della morte di don Tonino Bello, venerabile Servo di Dio che fu Vescovo di quella diocesi e che è ricordato per la sua intensa spiritualità e per il suo infaticabile servizio per la pace. Erano presenti anche numerosi presuli delle diocesi pugliesi.

Il Cardinale ha ricordato con gratitudine la testimonianza di don Tonino, riportando alla memoria anche i suoi ultimi giorni già segnati dalla malattia, nei quali non rinunciò ad un viaggio a Sarajevo davanti alle atrocità della guerra nei Balcani. Ma il Cardinale preferisce rivolgersi direttamente a don Tonino in una richiesta di perdono: «Don Tonino aveva il gusto della comunione», ha ricordato ancora il presidente della Cei: «Per lui le parole ‘camminare’ e ‘insieme’ erano inseparabili e rendevano ragione l’una all’altra: non c’era altro modo di camminare se non insieme e non c’era altro motivo di stare insieme se non per camminare. La Chiesa non è fatta per essere stanziale, per chiudersi nell’autocontemplazione, ma per camminare nelle strade degli uomini. Se restiamo stanziali finiamo inevitabilmente per discutere su chi è più grande e il servizio diventa considerazione personale e non dare considerazione al prossimo!».

«Nella domenica prima di morire – ha ricordato ancora il Cardinale – dettando il suo testamento spirituale, don Tonino diceva: “È il giorno del Signore. Ed è bellissimo”. Grazie, don Tonino, perché hai vissuto e ci continui ad insegnare a vivere questa bellezza, tutta umana e tutta di Dio che senza misura ci dona lo Spirito e dà in mano ogni cosa a chi lo cerca».

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