Opera Padre Marella

Morto padre Gabriele Digani

A quasi ottant'anni si è spento al Policlinico Sant'Orsola. I funerali in Cattedrale

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Un altro pezzo di Bologna se ne va. Si è spento padre Gabriele Digani, direttore dell’Opera Padre Marella. I funerali sono stati celebrati dal cardinal Zuppi in Cattedrale lunedì 29 marzo alle 14.

Avrebbe compito 80 anni il 27 marzo, ma il religioso francescano si è fermato prima. Il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, è morto a seguito di complicazioni polmonari dovute al contagio da Covid-19. Da domenica 21 marzo era ricoverato al Policlinico Sant’Orsola ma nel corso delle ultime ore le sue condizioni sono peggiorate in modo irreparabile. Una vita dedicata all’amore per il prossimo e alla tenace testimonianza e cura verso i più deboli e i più poveri.

I funerali, lunedì 29 marzo alle 14 in Cattedrale, sono stati presieduti dal cardinale Matteo Zuppi nel rispetto delle normative anti-Covid. Qui di seguito il video integrale della celebrazione a cura della redazione di 12porte.

Leggi il testo integrale dell’omelia del cardinale

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«Ricordo la sua grande gioia lo scorso 4 ottobre, giorno della beatificazione di Padre Marella – ha dichiarato il cardinale Matteo Zuppi appresa la notizia del decesso – il saluto e il lungo applauso che ha ricevuto quando ha parlato al termine della cerimonia, segno del suo legame con i bolognesi. Padre Digani ha svolto una grande opera di carità ed è stato collegamento e continuità del servizio di Padre Marella a favore dei bisognosi. Ha incarnato in questi anni tutto il suo spirito. Molti, infatti, lo ricordano anche per la sua costante presenza in quell’angolo, nel cuore della città, fra Via degli Orefici e Via Caprarie, dove fisicamente era un segno di attenzione e vicinanza per tutti».

Dal 1976 a oggi ha trascorso la sua vita e la sua missione nell’Opera di Padre Marella: fino al 1988 in fraternità con altri due confratelli poi, rimasto solo, dal 1988 a oggi ne ha ricoperto il ruolo di Direttore. Un comunicato stampa dell’Opera  ricorda come con la scomparsa di padre Gabriele «I suoi poveri, l’intera Opera di Padre Marella, l’Ordine dei Frati Minori, l’Arcidiocesi di Bologna e l’intera città di Bologna perdono un padre, un testimone, un amico e un simbolo autentico di carità. Grazie Padre Gabriele per la tua vita esemplare e la tua caparbia lotta a tutela degli ultimi».

L’intervista a Padre Gabriele nella beatificazione di Padre Marella (2020)

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Lo scorso 4 ottobre 2020 aveva partecipato con immensa emozione e gioia alla beatificazione del “suo” Padre Marella in Piazza Maggiore. Fino all’ultimo aveva fatto la questua nell’angolo di Padre Marella in via Clavature, e nei luoghi di maggior affluenza dei bolognesi. Un viso amico, un animo gentile e semplice, un uomo di carità che testimoniava anche per le strade la sua fede, alla ricerca di una speranza per un mondo migliore per i suoi poveri, per gli ultimi.

Vedi la nostra pagina dedicata alla beatificazione di Padre Olinto Marella

Padre Gabriele Digani nasce il 27 marzo 1941 a Boccassuolo, oggi frazione del Comune di Palagano, in provincia di Modena. Nel 1956 entra nel Collegio serafico dell’Osservanza a Bologna e nell’agosto del 1960 entra in noviziato per vestire l’abito dei frati minori. Il primo maggio del 1967 emette i voti solenni e il 22 marzo del 1969 viene ordinato sacerdote dal cardinal Antonio Poma. Nel 1970 entra al servizio dell’Opera di Padre Marella a fianco del direttore padre Alessandro Mercuriali. Dal 1974 al 1976 viene nominato rettore del seminario interprovinciale dell’Antoniano di Bologna.

Il servizio di 12porte sull’opera Padre Marella (2019)

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Come amava sempre ricordare, nella sua lunga vita ha celebrato più di 25.000 Sante Messe e si è sempre detto sbalordito nel pensare a «quanti poveri e quanta grazia di Dio sia passata tra le sue povere mani». Lo scorso anno, proprio il 26 marzo, perdeva il suo ultimo fratello. Giorgio era il suo ultimo legame con la famiglia e la persona di cui si è preso cura per una vita, fino all’ultimo minuto.

Tra i suoi ultimi ricordi: «Trent’anni e oltre sono tanti per chi vive tra la gente, a contatto con tutto ciò che c’è di più umano. Sono cambiate in gran parte le povertà, ne sono emerse di nuove. È cresciuta la solitudine, l’isolamento. In questi decenni l’Opera a cui ho dedicato la vita si è adeguata ai segni dei tempi. Non è rimasta a guardare, ma ha agito con i suoi limiti e le sue limitate risorse. Posso dire che tocco con mano ogni giorno che il Signore ci assiste -me e l’Opera- e che Padre Marella con il suo grande carisma è ancora presente. Da uomo di fede, non dubito che questa protezione per chi si occupa dei più deboli verrà meno. Occorre però continuare sul serio a esercitare la carità nel modo giusto, come dice il Vangelo e come ha incarnato e testimoniato Padre Marella».

Qui il Comunicato stampa diffuso dall’Arcidiocesi

 

Qui la fotogallery di Antonio Minnicelli ed Elisa Bragaglia

 

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