L'arcivescovo e il sindaco alla conferenza stampa

Presentate in Comune le iniziative per Padre Marella e San Petronio

Un impegno a tutto campo per far conoscere la figura de futuro beato

BOLOGNA – Martedì 29 settembre nel palazzo comunale una conferenza stampa ha presentato alla città la Festa di San Petronio e la beatificazione di Padre Marella del prossimo 4 ottobre.

La giornata di domenica 4 ottobre sarà davvero memorabile per la nostra città e diocesi: come infatti ha ricordato, presentandola, l’arcivescovo cardinale Matteo Zuppi, «domenica festeggiamo tre grandi eventi: la beatificazione di don Olinto Marella, la festa di san Francesco, a cui lo stesso don Marella sempre si ispirò, tanto che era un terziario francescano, e la festa del patrono della città e della diocesi san Petronio». E l’Arcivescovo ha anche annunciato che, dopo la beatificazione, «potremo finalmente celebrare la festa liturgica di Padre Marella, che sarà il 6 settembre, giorno della sua morte. E così diverrà evidente che questo Beato, come tutti gli altri, non è solo “nostro”, ma di tutti».

La preparazione di questa giornata è stata lunga e anche difficile, hanno spiegato Annalisa Zandonella e don Alessandro Marchesini, responsabili del Comitato per la beatificazione di Padre Marella, «a causa del “lockdown” che ha reso tutto più complesso. Ma è stata comunque un’avventura entusiasmante, e che proseguirà dopo la beatificazione: abbiamo infatti riscoperto, e vogliamo continuare, una dimensione di padre Marella poco nota, ma molto importante: la sua sapienza pedagogica e di educatore, che lo ha portato a divenire “padre” per tanti ragazzi che un padre non l’avevano».

Don Marchesini ha anche illustrato come avverrà la beatificazione: «All’inizio della Messa, domenica pomeriggio in Piazza Maggiore, la Chiesa di Bologna chiederà al cardinale delegato dal Papa, l’arcivescovo Zuppi, di proclamare Beato don Olinto Marella, noto come Padre Marella; poi ne verrà letta la biografia e infine la Lettera di Papa Francesco che lo proclama Beato. Ne verrà scoperto il ritratto, verrà proclamato il giorno della memoria liturgica e verrà portato all’altare il reliquiario: esso non conterrà una parte del corpo del Beato, ma il “manutengolo”, cioè il telo di lino con cui don Marella, come tutti i preti, si pulì le mani nel giorno dell’ordinazione e che teneva sempre con sé. Voleva così far capire che si sentiva sempre sacerdote, anche nel doloroso periodo in cui fu sospeso “a divinis”». Zandonella ha anche annunciato che è in corso di allestimento un Museo dedicato a Padre Marella, in via Piana, dove don Olinto cominciò la sua opera tra i poveri e gli abitanti delle baraccopoli cittadine sorte dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Il vicario generale monsignor Giovanni Silvagni ha parlato della ricognizione che è stata fatta del corpo del nuovo Beato e ha spiegato che esso è stato ricollocato «nella tomba nella chiesa della Città dei Ragazzi, in San Lazzaro di Savena, sotto il pavimento della cripta, ma in posizione rialzata per favorire una maggiore accessibilità per la venerazione».
«Su invito dell’Arcivescovo e Delegato papale porterò volentieri nella cerimonia di beatificazione il saluto della città – ha concluso il sindaco Virginio Merola –. Non è stato un caso che padre Marella abbia scelto di vivere e operare a Bologna, e dobbiamo riscoprire che nella nostra città, se non c’è la “Città dei Ragazzi” che lui ha costruito, non c’è futuro».

 

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