Nella Basilica patriarcale

San Domenico, le celebrazioni per il Fondatore dei Predicatori

La liturgia è stata presieduta da monsignor Giacomo Morandi, arcivescovo - vescovo di Reggio Emilia-Guastalla

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La festa del co-patrono di Bologna è stata celebrata dall’arcivescovo Giacomo Morandi di Reggio Emilia-Guastalla

Con una processione all’interno della grande basilica a lui dedicata, è iniziata ai primi vespri di giovedì la festa annuale di San Domenico, fondatore dell’Ordine dei Predicatori. I religiosi del convento patriarcale hanno trasportato dalla Cappella dell’Arca all’Altare Maggiore il prezioso reliquiario contenente il capo del Santo, perché presiedesse alla preghiera e alla lode nel giorno della sua solennità. Ed è stato il vescovo di Reggio Emilia, mons. Giacomo Morandi a presiedere la solenne concelebrazione conclusiva della festa. Parlare con Gesù o parlare di Gesù, questo fu il grande ideale di Domenico, che Domenico maturò accompagnando il vescovo Diego in una missione diplomatica in Danimarca che lo mise a contatto con la povertà di spirituale di molte persone. Nell’omelia di cui nel nostro canale è disponibile la registrazione integrale, il vescovo di Reggio ha ricordato come il segreto della predicazione di Domenico fu anzitutto la sua obbedienza ecclesiale. Nonostante il forte desiderio di portare il vangelo al popolo nomade dei cumani nelle steppe ungheresi, accolse il mandato di papa Innocenzo III di dedicarsi alla rievangelizzazione della Provenza, divenuta ormai terra di conquista delle sette ereticali. C’è una malattia che ci affligge ed è quella del protagonismo, parola che spesso viene usata nella chiesa – anche con buone intenzioni – ma che ci fa dimenticare che il vero protagonista della evangelizzazione è lo Spirito di Dio. “A volte diciamo…” L’apostolo Paolo nella sua lettera a Timoteo descrive una situazione che è diventata per noi totalmente pervasiva: giorni in cui la gente non sopporterà la sana dottrina e cercherà maestri secondo i propri capricci, rifiutandosi di cercare la verità per volgersi alle favole vane. “Se la parola verità sembra essere…” Il costante desiderio di Domenico fu quello di servire la verità di Cristo non solo con le parole, ma anche e soprattutto con la vita, condividendo non solo il suo pensiero, ma il suo stesso sentire. “Oggi è molto difficile parlare della misericordia…”. La nostra preghiera, ha concluso il vescovo Morandi, è per il dono di un servizio leale e generoso della famiglia domenicana, che sia testimonianza dello splendore della verità, che rifulge in pienezza sul volto di Cristo.

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