Pellestrina

Un campo intitolato a padre Marella

L'arcivescovo Zuppi ricorda il beato Olinto, esempio di vicinanza ai più umili

PELLESTRINA – Nella mattinata di lunedì 11 luglio è stata promossa dal Comune di Venezia l’intitolazione di un campo dell’isola al Beato don Olinto Marella a Pellestrina, vicino al luogo in cui si trova la sua casa natale.

«Padre Marella lega Pellestrina a Bologna e San Lazzaro – si legge nel messaggio dell’arcivescovo Zuppi, inviato per l’inaugurazione del Campo –. Da una storia di grande dolore, come quella della sospensione a divinis del giovane don Olinto, è nata una storia di grande speranza. Marella con la sua umiltà e anche libertà ha ritrovato la via della fedeltà alla Chiesa, proprio a partire dal servizio dei più piccoli e dei più poveri. Bologna è grata di aver avuto in dono questo prezioso testimone che oggi rappresenta per tutta la Chiesa un esempio della fraternità universale che Papa Francesco indica come l’unico futuro per vincere le pandemie».

Padre Marella, nato nel 1882, diventa sacerdote il 17 dicembre 1904, mostrando subito un grande impegno nell’educazione. Nel 1909 fonda insieme al fratello Tullio il Ricreatorio popolare a Pellestrina dove in breve riunisce attorno a sé i bambini della parrocchia, educandoli con metodi innovativi che gli costano molti guai, tanto che il 25 settembre dello stesso anno, viene sospeso «a divinis» dal magistero. Costretto a lasciare la sua terra, si laurea in Storia e Filosofia, ottiene il Magistero in Filosofia e inizia a insegnare nei licei dal 1919. Il 2 febbraio 1925, il cardinale Nasalli Rocca toglie a don Marella la sospensione a divinis, lo riabilita e lo accoglie nella diocesi di Bologna, dove può finalmente esercitare il suo sacerdozio con grande attenzione soprattutto ai poveri delle periferie. Il 6 settembre 1969, attorniato dai suoi ragazzi, si spegne all’età di 87 anni, lasciando un’eredità di amore e carità che a più di cinquant’anni dalla sua scomparsa porta ancora molti frutti. La salma del Padre dal 1980 riposa nella Chiesa della Sacra Famiglia di San Lazzaro come da suo desiderio: «Vicino ai miei ragazzi». È stato beatificato a Bologna il 4 ottobre 2020.

condividi su