BOLOGNA – Centinaia di persone hanno affollato la basilica di San Petronio il 31 dicembre nel tardo pomeriggio per partecipare al solenne Te Deum di fine anno presieduto dall’arcivescovo.
Autorità civili e militari, semplici fedeli, religiosi e anche i rappresentanti delle comunità ortodosse in città hanno voluto essere presenti alla liturgia dei Primi Vespri della Solennità della Madre di Dio in cui il cardinale Matteo Zuppi ha ringraziato il Signore per i benefici ricevuti durante tutto il 2019. Nell’omelia molti i temi trattati ricordando la missione del cristiano nella città degli uomini, la prossima beatificazione di Padre Marella, il restauro dei Portici si San Luca come metafora di un restauro interiore e l’apertura incondizionata a Dio e al prossimo.
<Ringraziare, esaminarci e scegliere.- sono i tre verbi sottolineati in un passaggio dell’omelia del cardinale -. C’è tanta sfiducia dentro e fuori di noi, che questa diventa istintivo un sistema difensivo e quindi aggressivo, porta a guardare con ostilità il prossimo non coltivando più la speranza di cambiare questo mondo o, semplicemente, di renderlo migliore di come lo abbiamo trovato. Essere cristiani oggi, in questo cambiamento di epoca, richiede a tutti soprattutto la scelta dell’umiltà, mettendosi al servizio del prossimo come si è>.
<La Chiesa non è mai di una parte – ha proseguito in un altro passaggio -, perché sarà sempre e solo dalla parte della persona, forte e libera dell’amore di Cristo, portico che unisce la Madre alla città degli uomini, perché possiamo riconoscere nell’altro il nostro prossimo. Restauriamo le relazioni con le persone e tra di esse con la pazienza, l’ascolto e gli umanissimi sentimenti del Vangelo, come Gesù al pozzo che avvio un dialogo impossibile con una donna samaritana!>.
Luca Tentori
Qui il testo integrale dell’omelia del Te Deum di fine anno
Il solenne Te deum cantato alla fine dei Vespri è stato appositamente composto dal maestro di Cappella Michele Vannelli.
La versione italiana del tradizionale inno di ringraziamento è stato cantato nella versione italiana in alternanza tra il popolo e la Cappella musicale arcivescovile della basilica di San Petronio e accompagnato dalla sua orchestra.
La galleria fotografica del Te Deum 2019 (foto di Antonio Minnicelli)