CELEBRAZIONI IN ONORE DELLA
BEATA VERGINE DI S. LUCA

1. «Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre vi manderà nel

mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che

ho detto». Carissimi fratelli e sorelle infermi ed anziani, questa promessa è fatta

in modo speciale a ciascuno di voi, poiché ciascuno di voi ha bisogno

di consolazione. Non solo di quella umana, ma di una consolazione che vi doni

nel cuore la pace: Cristo ha promesso che questo consolatore è lo Spirito

Santo, e che ci è donato.

In che modo Egli vi consolerà? «vi insegnerà ogni cosa

e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto». Lo Spirito Santo  diventa

il vostro consolatore perché vi fa comprendere, assimilare e gustare

la buona novella del Vangelo predicata dagli Apostoli, le parole dette da Gesù.

Carissimi fratelli e sorelle, la buona novella del Vangelo riguarda in primo

luogo l’uomo sofferente. Essa infatti nel suo contenuto fondamentale

notifica all’uomo che Dio in Cristo si è avvicinato alla sofferenza

umana, anzi l’ha presa su di Sé perché l’uomo la

potesse vivere degnamente. In che modo?

Ciò che fa soffrire ogni uomo e ogni donna ogni volta che il dolore

si abbatte sulla sua vita, non è precisamente la dimensione fisica della

sofferenza. è il dubbio che ci prende a riguardo del senso del nostro

soffrire. Siamo cioè continuamente insidiati dal dubbio che la nostra

sofferenza non abbia un senso: “perché mi è accaduto questo?

Che male ho fatto?”. Di fronte all’enigma del dolore la nostra

povera ragione non vede altre spiegazioni che quella della giustizia: “hai

ciò che ti meriti”. Ma Gesù ha scardinato questa visione

della sofferenza: egli ha sofferto innocentemente e volontariamente.

La sofferenza di Cristo ci ha redenti e chi soffre con Lui partecipa alla

sua opera redentrice: compie nella sua carne – direbbe l’Apostolo – ciò che

manca alla sofferenza di Cristo per il suo corpo che è la Chiesa [cfr.

Col 1,24].

Oggi Cristo vi promette il consolatore, perché vi promette lo Spirito

Santo. Egli vi introduce dentro al mistero redentivo di Cristo, facendovi sentire

che la vostra sofferenza non è vana.

2. Ma voi siete venuti oggi nella nostra Cattedrale per vivere un momento

di preghiera con Maria madre di Gesù. Esattamente come gli apostoli

che dopo l’Ascensione al cielo di Gesù si uniscono a Maria per

invocare con Lei il dono dello Spirito Santo, il Consolatore.

Ella è stata una donna che ha intimamente partecipato alla sofferenza

di Cristo. Testimone della passione e morte del suo Figlio sul Calvario, ne

fu partecipe colla sua materna compassione. In Lei il Consolatore ha potuto

compiere la sua opera di consolazione, rendendola consapevole che ad un titolo

del tutto speciale completava nella sua carne e nel suo cuore quello che mancava

ai patimenti di Cristo.

è per questo che Maria può comprendere la condizione di chi

soffre per malattia o altre ragioni, e quindi la Chiesa la invoca col titolo “consolatrice

degli afflitti”. Poniamoci tutti ai suoi piedi per invocare con Lei il

dono dello Spirito, la divina consolazione.

16/05/2004
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