1. «In principio Dio creò il cielo e la terra”. Carissimi
fratelli e sorelle, la S. Scrittura – lampada che brilla in un luogo
oscuro per guidare il nostro cammino ( cfr. 2Pt 1,19) – inizia
con queste parole.
Esse narrano l'opera fondamentale del Signore Iddio: la creazione del cielo
e della terra. Tutto ciò che esiste è opera delle sue mani, e
noi non esistiamo per caso e per qualche inspiegabile necessità . Siamo
creati e conservati dall'amore onnipotente del Signore. è per questo
che iniziamo la nostra professione di fede proclamando questa semplice e stupenda
verità : “credo in un solo Dio creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili ed invisibili”.
La certezza che Dio “creò il cielo e la terra” fa nascere
nel nostro cuore frutti di lode e di gratitudine al Signore, come la Chiesa
questa sera ci educa ponendo sulle nostre labbra le parole del Salmo: “benedici
il Signore, anima mia; Signore, mio Dio, quanto sei grande. … Tutto hai fatto
con saggezza, la terra è piena delle tue creature”. La lode, l'adorazione,
il ringraziamento sono gli elementi fondamentali di ogni vero atto religioso.
La certezza della creazione produce poi nell'uomo la vera coscienza di se
stesso: ci fa capire chi siamo in verità . Ciascuno di noi è stato
creato, pensato cioè e voluto da Dio medesimo, e quindi appartiene solo
a Lui e deve rendere conto di se stesso a Lui. “Tutti infatti ci presenteremo
al tribunale di Dio” ci ricorda l'Apostolo “quindi ciascuno di noi
renderà conto a Dio di se stesso” (Rm 14, 10-12). Nessuna parola
esalta tanto la dignità della persona umana: solo a Dio essa renderà conto
di se stessa; nessuna parola libera tanto dalla pericolosa illusione di un'autonomia
che ci porta al di là del bene e del male: “tutti infatti ci presenteremo
al tribunale di Dio”.
2. Ma, carissimi fratelli e sorelle, noi siamo qui questa sera per dare inizio
alla settimana eucaristica, che durante l'Anno Eucaristico acquista una particolare
importanza.
Esiste una connessione fra la verità della creazione insegnataci dalla
parola di Dio e l'Eucarestia? Certamente. La dottrina cristiana è come
una “sinfonia” nella quale ogni singola verità si armonizza
ed è connessa con ogni altra.
Nella preghiera eucaristica noi fra pochi istanti diremo: “Padre santo,
a Te la lode da ogni creatura”. Notate bene: da ogni creatura. è tutto
l'universo che nella celebrazione eucaristica viene convocato a lodare il Padre.
Ed infatti la “materia” del sacramento eucaristico, il pane e il
vino, è “frutto della terra e del lavoro dell'uomo”: mediante
il pane e il vino anche l'universo materiale entra nella lode al Padre. Si
compie veramente quanto abbiamo detto nel Salmo responsoriale.
Come è possibile questa partecipazione dell'universo materiale alla
lode del Padre? Attraverso la persona umana. è la persona umana, vero
vertice di tutto il creato, che introduce tutta la creazione nel culto divino.
L'universo può porsi difronte a Dio perché prende coscienza di
sé nell'uomo e mediante l'uomo: questi è il sacerdote dell'intera
creazione.
Ma come esercita l'uomo questo sacerdozio? Attraverso il sacrificio eucaristico. è il
sacrificio di Cristo sulla croce l'atto che rende pienamente gloria la Padre; è la
sua Croce che unisce e riconcilia l'intera creazione col Padre. Noi siamo qui
perché attraverso la celebrazione eucaristica vogliamo partecipare realmente
e personalmente a quel gesto di gloria e di lode con cui Cristo ri-conduce
l'intera realtà al Padre.
Egli mediante il suo Spirito faccia di noi un sacrificio perenne gradito al
Padre e con noi ed in noi di tutta la creazione.
E Dio che disse: “sia la luce. E la luce fu”, faccia risplendere
nei nostri cuori la conoscenza della gloria divina che rifulge nel volto di
Cristo (cfr. 2 Cor 4,6), sommo sacerdote di tutta la creazione.