Le parole dell’Arcivescovo in memoria di Chiara Gualzetti

Carissimi, con molta sobrietà, in modo sommesso come richiedono momenti come questo, desidero dirvi che mi unisco al pianto di tutti voi che si unisce a quello della famiglia di Chiara. Li abbraccio e vi abbraccio. La sentiamo un po’ figlia e sorella nostra. Gesù, quando vide Maria e Marta piangere per il loro fratello Lazzaro che era morto, si mise a piangere anche lui davanti all’ingiustizia della morte. Sembra incredibile. È incredibile non vedere Chiara tornare e riprendere le cose di sempre. Siamo fatti per la vita e la vita non deve finire.

La pandemia del male ha un alleato: la violenza. Cresce nel cuore delle persone come un virus che sembra all’inizio innocuo, che si insinua nelle fragilità e nella solitudine, accentua le differenze e le trasforma in divisioni, rende i giudizi barriere e le prese in giro ferite profondissime, impedisce di parlarsi amichevolmente, coltiva l’odio e svuota di sentimenti rendendo l’uomo lupo per gli altri uomini e anche per sé stesso.

Ecco, oggi una cosa però mi chiedo e vi chiedo, insieme alla giustizia per Chiara, fiore bellissimo: combattiamo il virus della violenza. Non c’è compromesso con la violenza, altrimenti vince lei e ne diventiamo complici. La violenza non ha mai ragione e fa perdere ogni ragione. Tutti possiamo fare qualcosa per fermare il virus e il suo contagio. Combattiamo la violenza che è conseguenza e causa di un veleno potentissimo che rovina la vita.

Combattiamo la violenza nelle mani, nelle parole, nei giudizi digitali, nel volere possedere perché non si sa amare, nelle passioni che accecano l’umanità e confondono la mente. Gesù è vittima della violenza, ma la combatte con la vera forza delle persone: l’amore. Sembra debole e invece ha la forza di un aeroplano, è capace di cambiare il mondo e spostare le montagne. L’amore è di chi è grande per davvero, non per le apparenze, le ricchezze o la furbizia.

Gesù ha vinto la morte con l’amore e ci chiede di aiutarlo a combattere perché il mondo sia come Dio lo ha pensato, un giardino di vita, di gioia, non di morte. È la scelta che si impone oggi, con convinzione e commozione: mai più violenza, piccola e grande che sia. La violenza è sempre un fuoco che può generare un grande incendio. Prego anche per chi ha fatto il male e per la sua famiglia. Nessuno può restituire Chiara ma l’amore può impedire che il male continui a rovinare la vita. Prendiamo sul serio l’amore che Gesù ci dona.

Stringiamoci intorno a Gesù che con gli occhi pieni di lacrime asciuga le nostre e con il suo amore illumina la notte più profonda. Stringiamoci ai genitori di Chiara e tra di noi, decisi ad aiutarci sempre e ad aiutare chi è più debole.

29/06/2021
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