Messa in occasione della festa di santa Chiara

“Oggi è sorta una stella: oggi Santa Chiara, poverella di Cristo, volata alla gloria dei cielo”. Si diceva: Migravit in sideribus. Così abbiamo iniziato questa celebrazione di ringraziamento per il dono di Santa Chiara e con lei di San Francesco, senza il quale non possiamo pensarla. Vogliamo riflettere cosa ci è chiesto oggi, in questo momento del mondo e della Chiesa. Qual è il significato della nostra vocazione? Chiara ci aiuta a comprenderla e a non sciuparla. Scrive Santa Chiara, rendendoci consapevoli della gioia di essere suoi: “Tra gli altri benefici, che abbiamo ricevuto ed ogni giorno riceviamo dal nostro Donatore, il Padre delle misericordie, per i quali siamo molto tenute a rendere a Lui glorioso vive azioni di grazie, grande è quello della nostra vocazione”. E’ davvero una vocazione quella che riceviamo ogni giorno, grande, che rende noi, modesti e incerti, persone capaci di compiere le cose grandi che solo gli umili e i poveri realizzano. Niente è impossibile a chi ha fede. Rimane con lui non chi non sa dove andare, chi non si muove, chi non fa niente, chi è pigro! Rimane chi non può fare a meno del suo amore, chi è innamorato, amico, non schiavo; chi non pensa tristemente di essere se stesso perché può fare da solo; chi non asseconda la persuasione antica del mondo per cui è l’indipendenza dagli altri che fa trovare l’io e non la relazione e il pensarsi con l’altro che è l’amore.
C’è una indicazione importante nel testamento di Santa Chiara, che la nostra Santa Caterina visse pienamente: essere specchio. Lo specchio riflette la gloria e serve perché tanti possano vedere la luce e trovare così se stessi. Scrive Santa Chiara a Sant’Agnese: “Contempla continuamente in esso il tuo volto, per adornarti così tutta interiormente ed esternamente, rivestirti e circondarti di abiti multicolori e ricamati, abbellirti di fiori e delle vesti di tutte le virtù, come si addice alla figlia e sposa castissima del sommo Re. In questo specchio rifulge la beata povertà, la santa umiltà e l’ineffabile carità. Contempla lo specchio in ogni parte e vedrai tutto questo. Osserva anzitutto l’inizio di questo specchio e vedrai la povertà di chi è posto in una mangiatoia ed avvolto in poveri panni. O meravigliosa umiltà, o stupenda povertà! Il Re degli angeli, il Signore del cielo e della terra è adagiato in un presepio!”. (Lettera alla beata Agnese di Praga) Mettere al centro Gesù, contemplare la sua presenza e la sua Parola ci riconcilia con noi stessi, con l’esterno e l’interno, ci dona abiti bellissimi che solo l’amore può realizzare. Amatevi a vicenda, mettendo in pratica il comandamento dell’amore vicendevole, senza rincorrere un ideale di perfezione irraggiungibile e quindi schiacciante, ma umano, amabile, concreto. Chi trova se stesso mettendo al centro Gesù e specchiandosi in Lui diventa specchio a sua volta, capace di fare trovare il senso delle giornate.
L’invito che il generale dei Minori vi ha rivolto questo anno mi sembra un programma importante per tutti noi: ascoltare, discernere ed agire. Ascoltare per essere liberi dalle frasi fatte, dalle abitudini, dai giudizi che chiudono ogni discorso. Ascoltare in un mondo che non ha mai tempo per gli altri e ne spreca moltissimo, caratterizzato da tante parole ma non dalla comunicazione personale. Ascoltare che non è mai un attitudine passiva e tanto meno accondiscendente, ma sempre materna. Discernere con intelligenza e sapienza umana. Agire libero e fecondo di misericordia, come quello di Chiara che non esita a gettarsi col proprio corpo sull’anca dolorante della sorella e a togliersi il velo per poterla scaldare, mettendosi in gioco nella propria identità di donna e sorella povera (cfr Proc 7,12). Abbiate il coraggio di osare gesti profetici di vita. E’ vero anche per tutta la nostra Chiesa di Bologna! Non aspettiamo che i cambiamenti avvengano solo quando si è obbligati dalla vita! Spesso lasciamo decidere alle situazioni. No. Scegliamo noi il cambiamento! Lo possiamo fare solo se abbiamo fiducia, con speranza, non per provarci senza crederci. E proprio la speranza che manca tanto, ridotta com’è ad auspicio o a un dovere privo però della convinzione.
Come Santa Chiara e San Francesco lasciamoci attirare da Lui. Risponderemo come nei giorni della giovinezza e sfuggiremo alla triste condizione della Chiesa di Efeso nell’Apocalisse che è rimproverata per avere abbandonato il primo amore, l’amore dell’inizio, lasciandosi inquinare dalla disillusione, dal senso di stanchezza, di inutilità per cui misura lo spazio e non il tempo. C’è nella profezia di Osea la stessa promessa che Gesù rivolse a Nicodemo, malinconico e scettico, intelligente, raffinato interprete di se stesso, ma anche prigioniero dei suoi limiti perché da soli non cambiamo. Se ci lasciamo prendere dalla forza dello Spirito, da quel vento impetuoso che sconvolse la prima comunità e che ancora oggi soffia per condurci dove vuole lui, dove noi non penseremmo, saremo trasformati e renderemo la nostra debolezza una forza, anche se vecchi. Rimanere con Lui è solo questione di amore. Si rimane se al centro c’è lui. Rimane con Gesù Chiara, gioiosa ed esigente. Rimaniamo con la Parola.
Questo anno, al termine del Congresso Eucaristico, vorremmo ripartire proprio dalla Parola, rimettendola al centro, leggendola assieme in semplicità, condividendola e aprendo tante scuole della Parola, soprattutto con chi non la conosce o la vuole ritrovare. Non corsi, perché la Parola non è una lezione; non dibattiti, perché la Parola si ascolta e si mette in pratica, ma luoghi di amicizia umana dove spezzarla perché misteriosamente entri nella vita e sia lampada per i nostri passi.
II Signore vi benedica e vi custodisca. Mostri a voi la sua faccia e vi usi Santa Chiara vi benediceva così: “Rivolga a voi il suo volto e vi doni la sua pace; a voi, sorelle e figlie mie, e a tutte coloro che verranno dopo di voi e rimarranno in questa nostra comunità e alle altre tutte, che in tutto l’Ordine persevereranno sino alla fine in questa santa povertà. Siate sempre amanti di Dio e delle anime vostre e di tutte le vostre sorelle, e siate sempre sollecite di osservare quanto avete promesso al Signore. Il Signore sia sempre con voi, ed Egli faccia che voi siate sempre con Lui. Amen

11/08/2017
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