Messaggio per il 37° anniversario della strage di Ustica

Carissimi, purtroppo non posso essere presente fisicamente tra voi, così come avrei desiderato. Ma lo sono lì con tutto me stesso. La strage di Ustica è infatti una delle ferite della nostra città, forse quella più invisibile e proprio per questo più profonda e tragica. Sono scomparsi. La loro memoria è conservata, delicatissima, nel bellissimo Museo della Memoria, uno dei luoghi di maggiore umanità di Bologna, con le luci che si accendono e si spengono. 81, come le vite spente da quello sciagurato avvenimento. Sono accese perché da credente li affido tutti alla luce di Dio. Ma anche da credente chiedo che si faccia tutto il possibile – e non è stato fatto ancora tutto il possibile – perché si faccia luce su quanto è avvenuto. Se la menzogna, le coperture, le complicità sono sempre insostenibili e inaccettabili, ancora di più quando la verità è nascosta proprio dalle istituzioni che sono chiamate a garantirla. Sono vicino a tutti i parenti e con affetto porto con me il loro dolore, che, come accade, anche se sono passati tanti anni, non è affatto “passato”. Certamente la verità aiuterebbe a trasformarlo. Dio vi benedica, Lui che accoglie nel suo cielo di amore i vostri cari la cui vita è stata spezzata dagli uomini.  

27/06/2017
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