Omelia per il Giubileo Mompilerino a Catania

“Gioisci Figlia di Sion”. Quanta gioia questa sera! Con il Signore la gioia non è mai individuale. Le gioie condivise sono sempre più abbondanti per tutti. È una gioia per me poter celebrare con voi il giubileo della Madonna della Sciara. Non smetto di stupirmi per i tanti modi con cui il Signore cerca di farci conoscere il suo amore nella nostra esperienza umana.

Non è mai una lezione, ma una presenza che si intreccia con la nostra vicenda umana. Gesù non è uno dei maestri che brillano ma non accendono la tua luce, che ti parlano di amore ma non te lo danno, che curano le apparenze e pensano che queste bastino, ingannando gli altri e se stessi. La gioia è il peccato perdonato, la bellezza ritrovata, anche rovinata, ma forse per questo ancor più incredibilmente preziosa, vera, come le nostre storie quando si fanno riconciliare con Dio, cioè amare da Lui. Il messaggio di questa casa è che possiamo sempre ritrovarlo e Maria ci aiuta a cercarlo.

Sembra avvenga casualmente: in realtà è la provvidenza di Dio che non si stanca di venirci a cercare e di farsi trovare. Venire qui ci aiuta a scavare dentro di noi, ad andare in profondità per trovare Gesù, il suo amore. Dobbiamo fare esattamente il contrario del mondo digitale, che moltiplica le emozioni facili, ripetute, che ci fanno restare sempre in superficie. Bisogna combattere contro la sciara che cancella tutto. Voi lo sapete bene. Tutta la nostra vita è sempre esposta alla minaccia, si scontra con l’imprevedibilità, con la forza terribile del male. E’ quello che abbiamo vissuto nelle pandemie del Covid, che viviamo in questa pandemia della guerra, che tanti vivono nella pandemia della povertà. Sperimentiamo la nostra fragilità.

Sepolta sotto la sciara c’è sempre tanta bellezza. Quando torniamo a casa da qui ci portiamo la consapevolezza di essere amati come siamo, che nonostante il nostro peccato che vuole cancellare la nostra bellezza ritroviamo il dono che siamo, che possiamo offrire al prossimo, la forza per rendere bella la vita della nostra città. Spesso pensiamo che ormai tutto è perduto, che non vale la pena. La forza del male incute timore, riempie di paure, fa rassegnare, come la criminalità, la corruzione, che fa apparire tutto sporco, tutto con un prezzo, per cui non vale la pena cercare la giustizia. Non era un luogo bello. Anzi. È duro, perché la grazia di Maria, che ci dona Gesù, la trovi proprio dove ci sono stati i problemi.

Era il 1 agosto 1923 quando questa casa è diventata Santuario. Molti mancavano: erano i tantissimi ragazzi che non erano tornati da quell’inutile strage della guerra mondiale, quella sciara che distrugge l’umanità, come sta avvenendo oggi in Ucraina. Vale la pena scavare per trovare sotto tanta distruzione la bellezza della pace. Molti avranno pensato: ma che vuoi trovare là sotto? Non c’è più niente! Lo facciamo con la nostra rassegnazione, con i giudizi di condanna, quando non vediamo nel prossimo il nostro fratello, ma solo la distruzione. Ci vuole insistenza e credere che in ogni persona c’è qualcosa di bello, di prezioso, che proprio tu puoi aiutare a far riemergere. Non è stato così anche per noi? Cosa conta? Tutta la sciara o quella bellezza, anche piccola, ma che ci fa capire tutta la grandezza del mistero di amore che è Dio? Nell’amore basta un piccolo segno che cambia tutto. Gesù dice di se stesso di essere il più piccolo seme, disprezzato da chi cerca forza, successo, vittoria. Il cristiano è colui che ha trovato sepolto nel suo giardino il seme della presenza di Dio dove sembrava non nascesse niente.

La Parola ci aiuta a capire Gesù a ritrovare Lui e noi con Lui. Gesù prima chiede cosa la gente pensa. Ci chiede di guardarci intorno, di capire il mondo intorno che spesso sembra talmente complicato da diventare un labirinto. Per la gente è un uomo importante, uno dei tanti maestri, importante come qualcuno dei profeti. Gesù diventa un ente astratto, non un tu di amore, il mistero dell’amore che si è fatto uomo perché l’uomo ritrovi la via del cielo e impari a percorrerla già sulla terra. Chi è Gesù? Un dispensatore di sicurezze, un grande consulente, anche il più grande, uno che dà buoni consigli o Dio che dà la vita per te? Scandalizza un Dio umano e onnipotente, un amore pieno, fino alla fine, che si sacrifica, perché ci ricorda quanto siamo amati, cosa significa amore, che non è certo benessere a poco prezzo. Insomma non è un rassicurante psicologo, non si aggiunge ai tanti interpreti dell’io, se ne fa carico!

Poi pone una domanda vera, da cuore a cuore, alla quale non possiamo rispondere in maniera impersonale o indifferente: cosa rappresento per te? Che spazio ho nella tua vita? Mi ami? Sono uno dei tanti maestri o sono l’amore che salva la vita? Non si risponde in maniera teorica! E chi ama Gesù ama anche sua Madre, la Chiesa e i suoi fratelli più piccoli! E per lei stiamo attenti a come viviamo, cerchiamo di essere migliori, non la offendiamo! Pietro professa la sua fede: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Pietro trova Gesù e trovando Lui trova anche se stesso. Inizia. Tu sei la salvezza. Si scandalizzerà Pietro quando dovrà accettare che il Figlio di Dio soffrirà e morirà. Non sei il figlio di Dio? Che Dio sei che soffri? Eppure è proprio questa la grandezza della nostra fede che ci rende umani e ci fa capire qual è la strada del cielo. E Gesù con pazienza sa aspettare perché nessuno di noi per Lui è il suo peccato. Proprio su Pietro edifica la sua Chiesa. Pietro non è perfetto. Conosciamo la sua debolezza. Non viene censurata, come avremmo fatto in un’idea di perfezione del mondo. Proprio Pietro traditore sarà la pietra su cui Gesù edifica la sua casa. Leghiamoci con vincoli di amore e sciogliamo, con il perdono e con l’amore per i nemici, i tanti lacci di divisione, di rancore, d’inimicizia che soffocano il cuore e ci rendono prigionieri del passato e schiavi del male, subìto o compiuto.

Maria della Sciara, Tu gioisci e ci fai ritrovare Gesù. Grazie perché ti possiamo scoprire sotto la nostra rassegnazione, indifferenza, abitudine, amore per noi stessi. Maria, Tu ci doni la verità misericordiosa e profonda della nostra anima, la vita che dura per sempre, più forte del male, del nostro male.

Grazie, Signore Gesù, perché possiamo contemplare sulla terra, così dura e minacciosa, sconfortante, la tua presenza, i segni dell’eternità e della gloria del cielo. Fa’ che tanti possano vedere la bellezza del tuo amore attraverso la nostra vita. Amen

Catania, Santuario della Madonna della Sciara di Mompileri
27/08/2023
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