Rosario sul luogo dell’uccisione di Christina Ionela Tepuru

Ci sono luoghi che sono anonimi per tutti ma pieni di significato per chi è legato ad essi da qualche motivo affettivo. Per esempio i posti dove hanno perso la vita, e purtroppo sono ancora tante troppe, le vittime della strada, rese visibili da qualche fiore, da una foto, da segni che ricordano quella persona. Spontaneamente i familiari lasciano qualcosa perché la vita del loro caro è legata a quel punto che è il calvario della persona amata.
Oggi portiamo i nostri cuori qui perché ci sentiamo familiari di Christina, insieme alla Comunità Giovanni XXIII e all’Albero di Cirene, per accendere la vita in questo luogo dove è stata spenta la sua, a soli 23 anni e con una figlia di due. Il servizio di strada che essi continuano a fare tutte le sere è speranza perché per tante ci sia un’altra vita. Diceva don Oreste: “Se vogliono liberarsi, devono potermi trovare in qualunque momento. Le ragazze non vanno consolate, ma liberate. Il male non va regolamentato, ma combattuto”.
Abbiamo pregato con il rosario, richiesta insistente, ripetuta come deve essere sempre la preghiera. Abbiamo chiesto l’intercessione di Maria, madre di misericordia e di tenerezza infinita, donna dell’avvento, ricordando con Christina le tante donne vittime della tratta. In fondo stasera continuiamo la recente giornata mondiale contro la violenza sulle donne, tragedia che uccide e umilia migliaia di donne. Papa Francesco in molte occasioni ha invitato a pensare “alle donne sopraffatte dal peso della vita e dal dramma della violenza, delle donne schiave della prepotenza dei potenti, delle bambine costrette a lavori disumani, delle donne obbligate ad arrendersi nel corpo e nello spirito alla cupidigia degli uomini”. Il Santo Padre ha espresso il suo desiderio, che facciamo nostro. E’ il vero avvento che aspettiamo. E’ il testamento di Christina, perché il suo sangue innocente grida di aiutare le tante che sono come lei. “Possa giungere quanto prima per loro l’inizio di una vita di pace, di giustizia, di amore, in attesa del giorno in cui finalmente si sentiranno afferrate da mani che non le umiliano, ma con tenerezza le sollevano e le conducono sulla strada della vita fino al cielo”. Lo facciamo a partire proprio dalle più deboli e vulnerabili. Tra loro ci sono ragazze con problemi psichici gravissimi perché certe ferite sono indelebili e segnano nel profondo. Chi potrà restituire la salute psichica e fisica, tolta loro proprio dai clienti, da coloro che pensano di avere il diritto di comprare il corpo di una donna o che questo non abbia conseguenze.
Le donne vittime della tratta sono schiave. Gli interessi intorno a loro sono enormi. Anche tante delle ragazze che arrivano oggi sui barconi ne finiscono spesso vittime, se non trovano alternative serie e credibili. Come tutti gli interessi, questi hanno complici e complicità, dirette e indirette.
Il Signore ci insegna a non assistere senza fare nulla o peggio a giudicare con l’ipocrisia dei farisei, ma a proteggere, aiutare, liberare, spezzando anche gli interessi che le sfruttano. Questa è la nostra preghiera e questo è anche il nostro impegno che affidiamo a quel Dio che spezza le catene e restituisce la piena dignità, tanto che esse ci precedono nel regno dei cieli.
Misera et misericordia. Esattamente quello che vediamo qui. Christina è intra sidera, tra le stelle. Anche per noi, che vogliamo essere discepoli suoi, scopriamo questa sera misera et misericordia.
Christina, riposi in pace con l’unico uomo che l’ha amata per davvero, fino all’ultimo.

29/11/2016
condividi su