S. Messa e funzione lourdiana

Quando ci troviamo attorno a Maria sentiamo tanta gioia, protezione, tenerezza, capiamo il valore della nostra vita individuale e insieme. Lei stessa è affidata a noi sotto la croce. Non siamo mai soli nella sofferenza: riceviamo sempre questa tenerissima madre e tutti possiamo prenderci cura della sua sofferenza. Come avviene qui: aiutati aiutiamo e insieme affrontiamo la croce della malattia, del dolore, del turbamento. Sappiamo bene quanta amarezza, quanto sconforto provoca la sofferenza quando è senza amore o si scontra con un tratto ruvido, con la sufficienza che fanno sentire oggetti mal sopportati! Non possiamo mai abituarci a vedere la sofferenza e passare oltre, come il sacerdote e il levita. La compassione è il sentimento di questa Madre che starà sempre vicina al figlio e non lo abbandona. Anche se fosse, quel Dio che è padre e madre non ci abbandonerà mai! Ogni madre, infatti, porta con sé le sue le nostre sofferenze. Avere una madre, incontrarla, sentire la gioia di stare con lei, contemplarla, meditare su di lei, ringraziare per il suo dono e per il tanto che ci trasmette, ci aiuta a capire chi siamo.
Davvero Dio non fa preferenze di persone. Il mondo sì, fa credere importanti perché crea preferiti e condanna all’insignificanza, alla disperazione quanti sono privati di qualsiasi preferenza, scartati, ritenuti inutili come spesso la vita, all’inizio e alla fine. E le differenze diventano per alcuni motivi di condanna, giustificazione all’indifferenza, qualche volta vera e propria condanna. Per Dio siamo tutti suoi, preferiti perché amati anche se creati misteriosamente diversi. Il mondo accetta differenze abissali tra ricchi e poveri, tra chi conta e chi è considerato un nulla, tra chi è sufficiente e chi non lo è, tra chi sciupa tutto e che non ha niente. Dio non fa preferenze, ama tutti e ci insegna ad amare tutti che significa dare valore ad ognuno, restituire quello che l’ingiustizia toglie. Oggi ricordiamo anche i bambini affetti da autismo. Essi non sanno comunicare come gli altri bambini, si mettono in disparte e sono troppo lasciati in disparte! Sappiamo che non è facile, ma l’isolamento è sconfitto già dall’inserimento! Perché non farlo, quindi? E farlo per loro aiuta noi ad essere inseriti! Purtroppo, in passato qualcuno ha pensato che la causa fosse la mancanza di affetto, condannando doppiamente i parenti e anche chi ne è affetto, colpevolizzando e aggiungendo dolore a quello provocato dalla disabilità del figlio. Il mistero della malattia si illumina quando anche il buio o quello che ci appare tale è illuminato dalla dolce luce della protezione, dell’amore, dell’intelligenza che conquista spazi e costituisce ponti verso quello che è ignoto per noi ma sappiamo che c’è. Per una madre è normale dare la vita per chi è amico, per chi ha bisogno di tutto. Ella senza esitazione dona la vita per lui perché questa è la logica dell’amore. E’ la nostra gioia di oggi, perché sentiamo la protezione tenerissima di Maria che non fa differenze di persone ed amare tutti in modo personale, unico, speciale, come deve essere sempre l’amore. La vita quando è amata è sempre importante! Ed è purtroppo vero anche il contrario! Pericolosamente per tutti.
Lui ha mandato il suo Figlio perché noi avessimo la vita per mezzo di lui ed in fondo anche lui fa così anche con noi, che non capiamo, che siamo sempre tanto lenti e tardi di cuore. Dio ha scelto Maria e Maria ha detto “si”, compiendo la sua volontà, mettendo in pratica quello che chiediamo nel Padre Nostro: “Sia fatta la tua volontà”. La sua volontà è che noi abbiamo la “vita”. Rimanere nel suo amore significa fare la sua volontà. Non significa nascondere il suo amore, ma farlo nostro e regalarlo a nostra volta. Solo così si rimane nel suo amore, mettendolo in pratica, amandoci gli uni gli altri! Si direbbe: mettendolo in circolo. Solo così troviamola gioia che Egli vuole sia in noi e che sia piena. E la sua gioia è sentirci infintamente amati da lui, santi per questo: (GE124) “Maria, esulta non perché non viene trafitta dalla spada. La sicurezza offerta da Gesù è «Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. Vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Dice Papa Francesco nella Gaudete et Exultate: “Ci sono momenti duri, tempi di croce, ma niente può distruggere la gioia soprannaturale, che «si adatta e si trasforma, e sempre rimane almeno come uno spiraglio di luce che nasce dalla certezza personale di essere infinitamente amato, al di là di tutto”.(GE 100).
“Com’è possibile”, diciamo anche noi per naturale diffidenza, per paura di cose che temiamo non trovare più. Gesù come chi ama per davvero vuole che anche l’amato abbia quello che ha lui. Non una gioia a tempo, condizionata dallo stare bene, ma una gioia piena che dobbiamo far crescere mettendo in pratica il comandamento: Amatevi gli uni gli altri. La sua volontà è che il nostro frutto rimanga. La nostra vita è sempre preziosa e diamo frutto non perché facciamo qualcosa, ma perché siamo amati da lui e amiamo come lui ci chiede. Ognuno di noi è sempre importante, non perde questo perché pieno di lui e da tanti frutti di pazienza, di speranza, di intelligenza, di profondità. Il frutto rimane perché Lui lo sa cogliere e ci insegna ad accogliere il significato che ha la vita sempre.
Tu sei una madre che custodisce e proteggi, salvi nelle intemperie e preservi dal male. La tua presenza preserva dalla divisione e dalla paura. Maria noi siamo spesso segnati dal turbamento che confonde il cuore e fa sentire tutto perduto. Maria tu sei l’arca sicura in mezzo al diluvio. Tu come tutte le madri vuoi prendere su di te il dolore dei figlio. Grazie Maria, madre della gioia e della speranza contro ogni speranza, perché sei nostra Madre, accanto a Te sentiamo tanta forza e tanta consolazione. Maria hai creduto all’adempimento della Parola, hai trovato e donato la vera gioia che nessuno ci può togliere. Ti ringraziamo perché ci insegni a rimanere nel suo amore, a sentire come non siamo mai lasciati soli e sotto la croce troviamo te e siamo generati a figli. Grazie Maria, insegnaci ad essere santi perché pini dell’amore di Gesù. Amen

06/05/2018
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