SALUTO al Congresso 
«Il Codice di Diritto Canonico ed il nuovo Concordato vent’anni dopo»
[Bologna, 29-10-04

Eminenze,

Magnifico Rettore,

Signori Presidi,

Chiar.mi Professori,

Signore e Signori,

è con gioia e gratitudine che dò il mio saluto a voi tutti come

Gran Cancelliere della Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna che

assieme all’Alma Mater ha organizzato questo Seminario di Studi.

Non è compito di un saluto né ho la competenza di addentrarmi,

sia pure brevemente, dentro alla tematica specifica. Mi sia consentito di esprimere

alcuni semplici pensieri, nati dalla quotidiana cura pastorale che è propria

del Vescovo. E lo faccio cercando di rispondere ad una domanda: quale suggestione

può venire dal Diritto Canonico per la scienza giuridica contemporanea?

Il fatto che qui si ritrovano assieme una Facoltà di giurisprudenza

ed una Facoltà teologica, esperti di Diritto Canonico e di Diritto civile,

indica già che la domanda non è del tutto priva di senso.

A me sembra che la principale suggestione possa venire espressa nel modo seguente.

Nel sistema canonico si dà identità fra persona ed istituzione.

Questa identità è la conseguenza di quel principio-persona che

regge tutta la realtà della Chiesa, e che disegna il profilo inconfondibile

di ogni norma canonica.

L’identità persona-Istituzione propria del Diritto canonico richiama

ogni altro sistema giuridico al primato della persona rispetto a qualsiasi

forma di organizzazione istituzionale, cioè di organizzazione pubblica

o privata del potere. Priorità della persona che non significa identità del

diritto col desiderio, vera metastasi delle nostra società occidentali.

è dalla “Scuola di Bologna” che mi auguro nasca ancora

una volta, come già accaduto in passato, quel reciproco arricchirsi

dell’esperienza canonistica e dell’esperienza civilistica di cui

oggi, e dal punto di vista scientifico e dal punto di vista pratico, abbiamo

urgente bisogno. Auguri dunque di un buon lavoro.

29/10/2004
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