Santuario di Serra a Ripoli

La Madonna apparve a Ripoli a due pastorelli, come in diversi santuari qui in montagna. Quanto è vero che i piccoli comprendono quello che è nascosto ai “sapienti e agli intelligenti” e che solo il piccolo gregge non ha paura! Il “grande” gregge finisce per trovare la sicurezza nella propria forza. I piccoli da Colui che ci protegge perché la vera forza. La Madonna chiese ai due pastorelli di costruire un oratorio. Anche a noi Maria chiede di costruire un oratorio, un luogo dove possiamo vedere e fare vedere la presenza di Maria. Non si tratta di un luogo fisico, ma del nostro cuore. Vorrei che sia un oratorio dove i sentimenti di Maria siano al centro, dove mostriamo l’amore e la tenerezza della Chiesa, non per esibire noi ma perché tutti possano essere raggiunti dall’amore di Colei che vive per i suoi figli. E quanto bisogno di una madre e di tanta tenerezza!  
Stiamo attraversando un momento difficile, pieno di incertezze e di minacce imprevedibili, violente come il terrorismo. La vita appare spesso senza riferimenti; scopriamo la nostra debolezza e quella dei “governanti”. Ci sembra di non avere risposte sicure, che difendano e diano speranza e così pensiamo stare bene chiudendoci. Oggi, qui, in questo piccolo ma grandissimo Santuario (perché dove c’è il Signore e Maria tutto diventa grande per davvero!) siamo aiutati ad essere uomini di fede. L’altro giorno mi hanno portato in alto, sopra Lizzano, quasi sotto il Corno. Era una giornata limpida eppure in realtà non si vedeva come avviene in alcuni momenti addirittura la Corsica. Accade solo quando c’è molto vento e l’aria è limpida. Anche il nostro cuore e i nostri occhi vedono bene, sia lontano che vicino, quando siamo liberi dall’inquinamento del vivere per noi stessi, dalla mentalità del “salva te stesso”, dall’attaccamento alle cose, che ci rubano il cuore, perché finisce per essere prigioniero del benessere e del consumismo. Facilmente non crediamo esista quello che non riusciamo a vedere con gli occhi. E’ la nostra incredulità pratica. Eppure la Corsica c’è! Maria è la prima donna di fede, la nuova Eva che ascolta e mette in pratica la richiesta di Dio, che si fida e credendo, anche contro il suo timore, rende possibile l’incarnazione. Ella vede con gli occhi della fiducia e quanto le dice l’angelo diventa vero! Avvenga di me quello che hai detto perché avvenga nel mondo il tuo disegno di amore! Seguiamo anche noi l’umile Maria e crediamo all’adempimento della Parola. Gli occhi dell’uomo e della donna di fede “vedono” quello che altrimenti non esisterebbe. Non si tratta solo del mondo oltre il mondo, di quella casa dalle tante dimore dove Gesù va a preparare un posto per prenderci e farci stare con lui. L?uomo di fede “vede” anche sulla terra quello che è nascosto, cerca quello che non accadrebbe perché non lo penso possibile. Un uomo di fede sa vedere in uno straniero il suo prossimo, in un ragazzo l’uomo di domani, in un povero la sua persona, in un vecchio tutta la sua storia e non lo scarto per cui non vale più niente. Un uomo di fede cerca la pace quando c’è la guerra, l’amore dove c’è odio o indifferenza e non si rassegna, non rimanda, non resta ad aspettare perché sa che c’é. La Madonna questa sera ci aiuta ad essere uomini e donne di fede, in un mondo che finisce per non credere più a niente e vive solo la religione del proprio benessere. “La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede”. Soprattutto rivolgiamoci ai più poveri, ai tanti che non hanno protezione, speranza, amore per la loro vita. Possano trovarli in noi, nel nostro oratorio che è il nostro cuore. Gesù ci invita a cercare un tesoro spirituale, che non significa per questo meno concreto! Tutto quello che “perdiamo”, proprio questo, sarà nostro! L’amore non è mai perduto e solo l’amore può cambiare tutto! Siate svegli, invita il Vangelo. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli!”. Il nostro è un padre, piuttosto, tanto che si metterà Lui a servirci!
Siamo svegli come chi ama e sa che qualcuno sta per venire! Non si può vivere senza aspettare. L’uomo di fede sa che Gesù viene. E lo aspetta! Quando pensiamo che io sia la regola di tutto, che esiste solo quello che vedo io e la vera regola sono io, finiamo per diventare violenti, proprio come descrive Gesù. “Percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi”. Quanta violenza nasce proprio dall’inganno del possesso, dalla bramosia di pensare di stare bene possedendo. Addirittura si finisce per uccidere, come accade a tante, troppe, donne uccise dalla violenza di chi crede di essere padrone della loro vita e del loro corpo!
Gesù ci chiede il contrario, indicando come  la via della gioia: dare in elemosina, cioè gratuitamente, solo per amore, senza avere nulla in contraccambio. Questo resterà a noi.
Maria, donna della fede e della speranza, ci aiuti ad essere uomini di fede, a non rassegnarci, a non essere fatalisti, a non rimanere prigionieri delle paure, perché crediamo anche noi, come Lei, che avviene quello che Dio ha promesso.

07/08/2016
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