Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria Vergine

Maria è “piena di grazia”. Non è piena di sé, gonfiata dall’orgoglio che ci fa credere grandi ma anche terribilmente piccoli quando ci abbandona. Maria è grande perché umile, perché si lascia riempire da Dio ed è interamente amata, cioè sua. Come Eva era uscita pura dalle mani di Dio e non conosceva il male, così Maria, che doveva accoglierlo nel mondo, era immacolata. Da lei inizia quel popolo di amati non per merito o giustizia, ma solo per grazia, per la sola misericordia di Dio. In realtà il Padre ci vuole tutti senza peccato cioè liberi da quel mistero di divisione, di cattiveria, di amore per noi stessi che è nascosto nel nostro cuore. Per questo viene tra di noi, per renderci “santi e immacolati” noi che dobbiamo confrontarci con il mistero del nostro peccato in noi e con quello di questo mondo.
Maria è madre. E’ nostra madre perché ci ha donato Gesù, il primo fratello, che ci dona di essere come Lui perché non considera un tesoro geloso l’essere uguale a Dio. E non si ha Dio per Padre se non abbiamo la Chiesa per madre! Maria è raffigurata tradizionalmente mentre calpesta un serpente, l’antico tentatore. Spesso è posta proprio su un globo, cioè il mondo intero, perché la salvezza non è per pochi, per privilegiati come avviene per le classi o le razze con cui gli uomini si lasciano dividere e accettano terribili ingiustizie e disequilibri. La grazia è per tutti e non è una fortuna, un caso perché ha un donatore, Dio, che ci ama e rende piena di amore la nostra vita. Dio libera dalla paura di Adamo, perché non viene per condannare ma per salvare; non per giudicare ma per liberare dai giudizi e insegnarci ad amare amandoci Lui per primo.  Il Vangelo non è un insieme di divieti e di regole, ma l’annuncio gioioso di Dio che entra nella nostra vita, del Verbo che si fa carne, uguale a noi in tutto tranne che nel peccato per liberarci dal male che distrugge, rende insipida la vita, fa alzare i muri isolandoci, seduce facendoci credere di potere stare bene senza gli altri o vivendo contro il prossimo; ci riempie di cose e ci svuota di amore e di persone.
Oggi contempliamo Maria con i sentimenti di un figlio verso la madre. Non capiamo tutto, ma come i bambini ci sentiamo rassicurati, confortati guardandola. Riconosciamo in lei il “sorriso di Dio” diceva Papa Benedetto, che ci fa capire quanto siamo importanti perché amati, capaci di sorridere noi al prossimo proprio perché colmi del suo amore, forza che si manifesta in una storia piena di difficoltà e incertezze. Sentiamo l’orgoglio di essere suoi, di appartenere a questa stirpe regale e santa che Dio ha generato tra gli uomini, famiglia tutta di figli adottivi perché nessuno ne faccia un privilegio. Siamo “santi e immacolati” se ascoltiamo e prendiamo sul serio la Parola, seme fecondo di amore che Gesù lancia nella terra buona del nostro cuore. Non puri come pensavano i farisei, che curavano l’apparenza, credendo vero quello che facevano vedere. Quanto è facile essere come loro che si sentono a posto senza amare, che vedono il male ovunque ma fuori di loro e non lo combattono perché sono preoccupati solo di non esserne contagiati e senza ricordarsi che è dal cuore dell’uomo che escono gli spiriti di divisione. L’Immacolata Concezione di Maria ci ricorda che anche noi possiamo essere “puri di cuore”, beati che vedranno Dio. Un cuore puro lo ha chi accoglie Gesù come un bambino. Maria ci aiuti ad avere occhi puri liberi dalla diffidenza, dalla ricerca della pagliuzza che non ci fa contemplare l’uomo che sempre abbiamo di fronte e la persona che è il nostro prossimo. Puro di cuore non è ingenuo. San Francesco, puro di cuore perché umile e povero, semplice e cortese con tutti, vide in tutti e in tutto l’amore di Dio e per questo seppe parlare al cuore degli uomini e cambiarlo come fece con il lupo di Gubbio. Puri lo diventano le prostitute e i pubblicani che ci passano avanti nel Regno dei cieli perché si lasciano amare da Gesù. In Paradiso entra per primo un crocifisso reso puro dalla parola di un Dio crocifisso con lui al quale aveva affidato tutta la sua vita. Questo è uno scandalo per i farisei attenti alla giustizia e non all’amore, difensori di un amore ridotto a legge. E’ solo la carità che copre una moltitudine di peccati, quella di Dio per noi e la nostra verso tutti.
Nel giorno della Immacolata per tradizione in tante case si fa il presepe. Ecco, accogliamo anche noi, come Maria, quella promessa che ci è affidata dall’angelo della Parola di Dio. Non abbiamo tutte le risposte e anche noi, come Lei, rimaniamo turbati di fronte a qualcosa di tanto grande che rivela la nostra debolezza, fragilità. La forza è la sua, non la nostra! Facciamo del nostro cuore un presepe dove la sua Parola possa dare frutto, prendendola sul serio, generando i frutti di amore nella storia. Maria è la donna della Parola. Si affida a quella promessa cui lega la sua vita e dona vita al Verbo con la sua vita. Ecco, in questo anno della Parola seguiamo la nostra Madre, leggendo il Vangelo e mettendolo in pratica. Il problema nostro non è chiederci che cosa debbo fare io della mia vita, (risposta che molte volte non troviamo) ma cosa vuole il Signore da me. E il Signore ha una speranza per ognuno e in ogni stagione della vita. Ma noi lo stiamo a sentire, accogliamo come Maria l’angelo, diciamo “avvenga per me secondo la tua parola”? Cercare di capire cosa il Signore vuole da noi, prenderlo sul serio ci aiuta a trovare la nostra vera volontà, a liberarci delle tante volontà che ci distraggono, che ci fanno perdere, che ci rendono schiavi del nostro orgoglio, delle abitudini, della vanagloria, delle cose! Maria non dice: “non sono pronta”; “ci devo pensare”, così come la nostra perenne incertezza e paura ci consiglia rispondere. Il suo non è coraggio, ma fiducia. Non ha chiaro tutto, non vuole avere tutte le garanzie di non sbagliare: dice di sì. Diventiamo anche noi, come Maria, servi del Signore, per non restare servi di noi stessi e alla fine del male, perché chi non ama, chi vive per se stesso, chi è indifferente aiuta la divisione.
Insegnaci Signore a diventare come Maria uomini e donne della Parola, accogliendo Te nella nostra vita perché diventiamo puri di cuore e per questo capaci di parlare con tutti. Donaci di cercare sempre in tutto il meglio non il più facile, non quello che ci alletta, il meglio, così come siamo, come Maria, con tutto noi stessi pieni solo del tuo amore per vedere la tua presenza in mezzo a noi. Ave, stella del mare, porta felice del cielo. Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi, scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene. Vergine santa fra tutte, dolce regina del cielo, rendi innocenti i tuoi figli, umili e puri di cuore. Donaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino, fa’ che vediamo il tuo Figlio, pieni di gioia nel cielo”. Ave stella del mare confuso e minaccioso di questo mondo, imprevedibile, dove facilmente ci sentiamo perduti. Tu sei la stella del mattino che libera dalla paura della notte e annuncia il giorno senza fine che è Gesù. Ave, piena di grazia che ci doni la grazia che è Gesù, nostra salvezza e pace.

08/12/2017
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