Veglia Pasquale e S. Messa della notte

         Quel primo giorno dopo il sabato a Gerusalemme nessuno si accorse di niente. L’annuncio della resurrezione è affidato a pochi cuori, a quelle donne che riprendono luce, speranza. Ecco la forza che non dobbiamo disprezzare cercando una luce che risolva tutto e si affermi senza di noi. Il cristiano vede la luce e diventa esso stesso luce per altri. Le donne rappresentano la Chiesa in uscita. Lo Spirito della resurrezione scenderà sui discepoli a Pentecoste, quando la piccola comunità impaurita aprirà le porte chiuse dalla paura. Le donne non possono restarsene chiuse in casa non per un imperativo morale o per coraggio ma solo perché vogliono bene e l’amore è una porta che si apre verso l’esterno. Avrebbero tanti motivi per non muoversi, ma loro hanno fretta, vanno di buon mattino. Quando si ama poco c’è sempre tempo, si rimanda. L’amore, invece, non vuole aspettare, perché vuole raggiungere l’amato. Non possiamo aspettare che qualcuno muoia nei campi profughi o in mezzo al mare! Non possiamo accettare che la solitudine spenga il soffio della vita di chi è abbandonato a se stesso! Non possiamo diventare prudenti cristiani, amanti dei riti ma che non ascoltano e non annunciano la resurrezione nella concretezza della vita vera. Spesso ci sembra necessario, convincente restare chiusi, come se così si difendesse la verità. “Non abbiate paura!”. I discepoli sono prigionieri delle loro paure: pensano male del mondo, della vulnerabilità della folla, della ipocrisia dei farisei e degli scribi che condannano, ma restano chiusi a casa. La Pasqua inizia nell’uscire per andare da Gesù, gesto di un amore contro ogni speranza.
La Pasqua ci apre alla fiducia. Ne abbiamo poca. Ci sembra così che niente valga la pena e cerchiamo istintivamente con diffidenza tutti i motivi per non amare, le convenienze individuali, i secondi fini per cui finiamo per non credere più a niente. Non si può vivere insieme senza fiducia. La Pasqua ci aiuta a cambiare noi per primi perché altri si possano fidare della nostra umanità, perché diventiamo persone credibili, non mutevoli ingannatori a seconda delle convenienze, approssimativi, ma persone serie e affidabili che costruiscono una casa comune dove per tutti sia possibile vivere e che io rendo bella proprio perché ho fiducia. Altrimenti cercherò solo quello che mi interessa. Quanto c’è bisogno di fiducia e di essere uomini cui il prossimo possa dare fiducia perché aiutano per davvero!
I discepoli non avevano ascoltato le parole che con insistenza Gesù aveva detto loro circa la sua croce. Senza ascoltare la Parola si resta turbati. La Parola la capiamo dalla Pasqua perché è seme di vita eterna, che vuole dare frutti, non una delle tante sterili consolazioni per cercare un benessere individuale. E’ il grido gioioso, incredibile, entusiasta che la morte è sconfitta, che la prigione del mondo si apre, che la condanna a morte che ogni uomo ha su di sé, è stata tolta e siamo liberi! Non abbiate paura di osare, di credere, di restare delusi. Non abbiate paura di guardare oltre il limite stesso della vita. La resurrezione non è un paradiso finto, un sollievo per smettere di pensare, come le tante droghe del mondo. La resurrezione ci fa tenere gli occhi aperti sulla storia, proprio su quella che noi eviteremmo e ci fa pensare a come viviamo, chi spinge a combattere il male e ad illuminare le tenebre! Non abbiate paura del giudizio degli uomini, che sembrano sicuri perché non rischiano mai niente, che umiliano quelle donne liquidando le loro parole come illusioni consolatorie. Non abbiate paura di amare: abbiamo il Signore! E’ risorto! Non abbiate paura di andare oltre voi stessi, di abbracciare le troppe croci di chi è violato nel corpo, umiliato nella sua condizione. Crediamo che anche le montagne possono essere spostate. Quanto facilmente ci arrendiamo al male! Quanto poco crediamo nella forza dell’amore! Quante possibilità perdiamo perché ci arrendiamo subito alle prime avversità. Se Cristo è risorto tutto può risorgere! Tutto può cambiare! Non abbiate paura di affrontare la divisione anche se sembra convincente, logica! L’impossibile avvenne presso la tomba di Gesù e da allora niente è impossibile a chi crede. Non abbiate più paura del male che confonde, turba, vuole dimostrare l’inutilità di amare! E’ risorto! E quella stessa luce la vediamo nella vita che vince il suo nemico, quando con tenacia ripariamo un mondo così inquinato dal male. Non abbiate paura di perdere qualcosa, di umiliarvi, di andare incontro agli altri, di fare il primo passo. Insomma: non abbiate paura di credere che la vita risorge e un testimone del risorto fa risorgere tutta la vita.
La nostra vita è piena di paure. Come non averla quando si è deboli, quando si è confrontati con l’enigma del male, ad esempio le minacce del terrorismo, della guerra mondiale a pezzi che si sta combattendo in tante parti del mondo? Come non avere paura nel vedere la cattiveria dell’uomo? La paura è madre di tanti sentimenti cattivi. Ma come liberarsene? Chi ascolta il Vangelo non avrà paura! Chi cerca Gesù non ha paura! Perché quell’uomo mite ed umile, quell’uomo che non ha smesso di amare, proprio lui ha vinto il male. E’ risorto! Vediamo la luce della resurrezione nelle persone buone che fanno il bene di tutti i giorni, nei cristiani che testimoniano amore in luoghi dove c’è solo l’inferno dentro e fuori dell’uomo; in chi sogna un mondo migliore e non smette di essere entusiasta perché pieno di gioia. Oggi crediamo che l’alba del sole è più forte dell’oscurità della notte. Non ci arrendiamo più alla notte! Gesù ha vinto la nostra nemica più infida e paralizzante che non può nulla contro la fede. Nel Battesimo la nostra vita è già stata immersa nel mistero di amore che è Dio e apparteniamo a lui.
Cantiamo con San Giovanni Crisostomo: “Nessuno lamenti la propria miseria, perché è apparso il nostro comune regno. Nessuno pianga le proprie colpe, perché il perdono è sorto dalla tomba. Nessuno abbia paura della morte, perché la morte del Salvatore ci ha liberati. E’ risorto Cristo e regna la vita”.

31/03/2018
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