L'incontro di formazione del 15 gennaio

Sinodo, a scuola di «facilitatori»

La diretta della mattinata e il materiale da scaricare

Sabato 15 gennaio dalle 10 alle 12  si è tenuto online l’incontro per la formazione dei facilitatori per il Cammino sinodale.

In collegamento dalla Sala Santa Clelia ha partecipato all’incontro l’arcivescovo insieme ai referenti diocesani, mons. Marco Bonfiglioli e Lucia Mazzola. Durante l’incontro sono stati preparati i facilitatori che, nel cammino del Sinodo diocesano, coordineranno i gruppi chiamati a riflettere sui quattro nuclei tematici proposti dall’Arcidiocesi: “Compagni di viaggio”, “Ascolto”, “Dialogo nella Chiesa e nella società” e “Autorità e partecipazione”. Ai lavori sono intervenuti online padre Giacomo Costa, direttore di “Aggiornamenti sociali” e consultore della Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi, e Pierpaolo Triani, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

1. Scarica il materiale relativo all’incontro:

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2. Rivedi il video integrale dell’incontro:

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3. La presentazione dell’evento nell’articolo comparso
su “Bologna Sette” di domenica 9 gennaio 2022

«Si cercherà di tracciare una sorta di identikit di questi coordinatori – spiegano monsignor Marco Bonfiglioli e Lucia Mazzola, referenti diocesani per il sinodo – a partire da alcune caratteristiche di base. Innanzitutto, il facilitatore è una persona che si è resa disponibile. O perché si è proposta oppure perché è stata scelta e indicata dalla zona pastorale o dalla parrocchia, come rappresentante di una realtà del territorio. Ad esempio, dei catechisti, del coro, di un gruppo di volontariato, ecc. In ogni caso, è una persona che ha dato la sua adesione a essere parte attiva nel processo che si sta attivando.

Il suo ruolo è fondamentale perché intorno a lui si raccolgono gli altri componenti del gruppo, una decina di persone. Deve guidarli nelle fasi dell’incontro considerando chi ha di fronte, quali possono essere le difficoltà nello scambio, puntando sulle relazioni di comunione tra i partecipanti e sull’obiettivo. Prova a dare spazio, senza accentrare. Cerca di mediare. Tenta di ottenere il massimo dalle competenze dei singoli. Si impegna a far sentire gli altri ascoltati e valorizzati. Sa gestire i conflitti che possono crearsi nel dialogo, negoziando posizioni diverse tra loro, valorizzando le varie prospettive in positivo, evidenziando ciò che può convergere piuttosto che quello che invece divide.

È poi importante per ogni gruppo avere regole e confini e il facilitatore è custode di questo in modo che gli incontri possano, ad esempio, dare spazio a tutti senza es- sere monopolizzati da qualcuno. Dal vademecum del Sinodo nazionale attingiamo le cinque regole d’oro, per aiutare i candidati facilitatori a vive- re il loro ruolo. Primo, essere neutri ma empatici: rinunciare a commentare per consentire la libertà di paro- la a tutti i membri. Due, non aver paura dei silenzi, ma ogni tanto proporli per dare spazio alla meditazione personale. In terzo luogo, non procedere per dibattito, ma per accostamento di prospettive: il discerni- mento è frutto di un consenso che nasce dall’ascoltare tutti con rispetto. Poi, frenare delicatamente i chiacchieroni e incoraggiare chi parla meno.

Infine, il facilitatore scommette sulle risorse del gruppo e sulle sorprese che lo Spirito Santo ispira su ognuno dei presenti. Agli stessi facilitatori sarà chiesto di inviare una sintesi di quanto di significativo emerge dai gruppi, materiale da cui verrà elaborato un documento diocesano».

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