L'Assemblea diocesana

Cantieri Caritas

Sabato 12 novembre al Mast l'incontro dei volontari e collaboratori

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E’ stato un vero e proprio «Cantiere sinodale» l’Assemblea diocesana delle Caritas parrocchiali che si è tenuto sabato mattina al Mast.

Volontari e collaboratori hanno gremito il prestigioso centro congressi per riflettere e confrontarsi. Ad aprire i lavori quattro workshop tematici dedicati a nuove povertà, ascolto, abitare e cibo e a seguire il dialogo sul tema «Provocati a un nuovo sguardo» fra don Massimo Ruggiano, viario episcopale per la Carità, don Matteo Prosperini, direttore della Caritas diocesana e Isacco Rinaldi della Caritas di Reggio Emilia.

«È necessario insistere sulla funzione pedagogica delle Caritas – ha spiegato don Massimo Ruggiano -. Se è ovvio che il nostro impegno va nella direzione dell’aiuto concreto agli ultimi non deve mancare la sensibilizzazione delle comunità ai temi delle povertà che possono essere tanto materiali quanto interiori. È fondamentale puntare sull’ambito della carità in un’ottica di Zona pastorale, perché cresca la collaborazione fra le varie parrocchie alla luce delle tematiche sempre più complesse con le quali ci misuriamo. Facciamo in modo – ha concluso – che la nostra attività non sia meramente assistenziale ma attivi reali processi di aiuto in una sinergia sempre più stretta fra la Caritas diocesana e quelle parrocchiali».

«Questo evento – ha ricordato don Matteo Prosperini – si svolge a cavallo tra la festa di San Martino e la Giornata dei poveri. San Martino dividendo il mantello ci insegna che per soccorrere gli altri bisogna imparare ad avere freddo: la carità è anche un’azione personale e non solo quello che fa la Caritas nel suo insieme. La Giornata dei poveri ci invita ad aprire gli occhi sulle nuove povertà e a lasciarci provocare. Dobbiamo imparare ad affrontare le nuove sfide in maniera sinergica e intelligente». La Caritas diocesana rappresenta il lavoro fatto da anni da tante persone nelle parrocchie. «La location del Mast per questo incontro – ha detto ancora don Prosperini – è stato un riconoscimento di stima e di fiducia da parte di Isabella Seragnoli che ha voluto offrire questo prestigioso contesto come attestato di partecipazione a quanto viene fatto nel territorio. Per questo abbiamo accettato la proposta e ringraziamo per questa attenzione». Un ringraziamento che il direttore della Caritas ha espresso anche verso le operatrici e gli operatori della Caritas diocesana che hanno realizzato e preparato l’Assemblea. «I quattro ambiti dei lavori di gruppo – ha concluso don Prosperini – sono aspetti e realtà presenti nel racconto evangelico dell’incontro tra Gesù con Marta e Maria che ci guiderà nella riflessione di questo anno pastorale».

«Il Covid e il cambiamento d’epoca che stiamo vivendo come società e Chiesa – ha sottolineato Isacco Rinaldi, membro della Caritas diocesana di Reggio Emilia-Guastalla – ci impongono di modificare i nostri modelli classici. Dobbiamo riuscire a spostare il focus del nostro agire dal bisogno alla relazione personale: solo così potremo vedere chi vive le povertà come un soggetto attivo della Pastorale e non come mero oggetto di benevolenza. Un esempio concreto in questo senso ci è arrivato dai nostri centri accoglienza durante la pandemia che, in molti casi, hanno reso necessario l’accoglienza dei nostri ospiti da parte di alcuni volontari. In questo modo si sono creati rapporti umani impensabili fino a pochi mesi prima quando ci limitavamo a fornire un aiuto, per quanto importante. Questa esperienza, invece, ha abbattuto quel muro divisorio fra chi domanda assistenza e chi la fornisce portando ciascuno, sotto lo stesso tetto, a condividere povertà e risorse».

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