Il Cardinale affida il Santuario ai benedettini

La Chiesa della Vita riapre al culto

Le parole dell'omelia dell'arcivescovo

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BOLOGNA – Sabato 28 aprile, alle 18, il Cardinale Matteo Zuppi ha affidato l’officiatura del Santuario di Santa Maria della Vita ai monaci benedettini.

È la chiesa con con la cupola più grande della nostra città, una meravigliosa cupola ellittica, ma soprattutto è dedicata a Santa Maria della Vita, la protettrice degli ospedali e degli ammalati della città. La Chiesa di Via Clavature tornerà ad essere regolarmente aperta e officiata come Santuario cittadino, grazie alla presenza di due monaci benedettini: sarà un nucleo dipendente dal Monastero di Santa Maria di Barbana, nella laguna di Grado, dove sono attivi i benedettini della congregazione brasiliana. Nel corso della Messa che sarà celebrata sabato alle 18 il Cardinale Matteo Zuppi affiderà a dom Lazzaro l’ufficio di rettore del Santuario.

Dom Lazzaro è stato ordinato da pochi mesi sacerdote e intende proporre un accompagnamento a visitatori e turisti, perché possano cogliere anche il valore spirituale delle opere d’arte che sono custodite alla Vita, come il celebre compianto sul Cristo morto di Nicolò dell’Arca e l’oratorio dei battuti. La bella immagine della Vergine della Vita, dipinta nel 1300 da Simone dei Crocifissi, venne riscoperta prodigiosamente nel 1500, divenendo un centro di devozione per i  bolognesi. Il progetto è che la Vita torni ad essere, come in origine, un luogo di cura e di intercessione per tutto il mondo della sanità bolognese: per gli ammalati per i quali nel 1260 sorse qui il primo ospedale moderno, per il personale medico e per tutti coloro che sono vicini ai sofferenti. 

Qui il testo dell’omelia dell’arcivescovo durante la Messa di affidamento dell’ufficiatura di Santa Maria della vita ai monaci benedettini.

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