Domenica 13 novembre alle ore 10.30 in Cattedrale l’Arcivescovo ha presieduto la Messa nella VI Giornata mondiale dei poveri dal titolo “Gesù Cristo si è fatto povero per voi” (2 Cor 8,9).
«La Chiesa di Bologna – ha detto l’Arcivescovo nell’omelia – è fondata sui Santi Vitale e Agricola, uno ricco e uno schiavo, i quali poiché amavano Gesù si pensavano come fratelli. Non è questo il sogno di Dio? E se crescono la povertà e l’ingiustizia non è responsabilità nostra? La misericordia libera dagli inevitabili dubbi su “cosa mi accadrà se mi fermo?” perché ci aiuta a capire che la vera domanda da porsi è, come ricordava Martin Luther King, “cosa accadrà a lui se io non mi fermo ad aiutarlo?”».
«Solo la misericordia – ha proseguito in un altro passaggio – permette di trovare il nostro prossimo, colui che ci è caro, il più vicino, e quindi anche colui che si occuperà di me, che mi verrà a trovare e mi sarà di aiuto. Chi si fa prossimo deve iniziare ad amare e a farlo quando l’altro è ancora un estraneo. La misericordia lo trasforma in prossimo, non si accontenta delle intenzioni ma deve manifestarsi nelle opere».
Scarica qui il testo completo dell’omelia dell’arcivescovo
La celebrazione è trasmessa anche in diretta su E’Tv Rete 7 (canale 10 del digitale terrestre), sul nostro sito e sul canale YouTube di “12Porte”.
Pubblichiamo la lettera che il vicario episcopale per la Carità e il direttore della Caritas diocesana hanno indirizzato ai parroci e ai volontari delle Caritas parrocchiali in occasione della Giornata dei Poveri.
Cari confratelli e operatori delle caritas parrocchiali,
in questa VI Giornata Mondiale dei Poveri, il 13 novembre, papa Francesco vuole “aiutarci a riflettere sul nostro stile di vita” riguardo al vivere con i poveri come comunità cristiane. Il modello che ci pone davanti agli occhi e, che è il parametro di questo stile, è l’esempio di Gesù che da ricco che era si è fatto povero per arricchirci. quindi non si tratta semplicemente di aiutare i poveri, ma di lasciarci arricchire da loro.
L’Eucaristia che celebriamo invera questo mistero, costruisce la comunità e la comunione, affinché si traduca in solidarietà. “Insomma, la generosità nei confronti dei poveri trova la sua motivazione più forte nella scelta del Figlio di Dio che ha voluto farsi povero Lui stesso”, scrive ancora papa Francesco. Non potrà essere quindi un aiuto a distanza, ma che coinvolge direttamente e non è delegabile ad altri. Continua il papa: “Non è l’attivismo che salva, ma l’attenzione sincera e generosa che permette di avvicinarsi a un povero come a un fratello che tende la mano perché io mi scuota dal torpore in cui sono caduto”.
I “poveri” hanno la vocazione inconsapevole di essere i nostri liberatori, i ridimensionatori delle nostre ansie e preoccupazioni. L’arricchimento che ci trasmettono è il porci al di fuori di noi stessi per riappropriarci della nostra essenzialità. Non si tratta ovviamente di fare questa analisi solo in questi giorni, ma di soffermarci sul nostro modo di operare e di come noi sensibilizziamo le nostre comunità ai valori che il contatto con i poveri genera in noi. È un patrimonio destinato a tutti, le ricchezze vanno condivise. Liberandoli da ciò che li opprime ci liberiamo dalle resistenze che tendono a renderci un po’ impermeabili alle esigenze del vangelo che invece ci invita a buttarci e a fidarci maggiormente di Gesù e meno dei nostri timori.
Questa Giornata deve diventare “un’esame di coscienza personale e comunitario e domandarci se la povertà di Gesù Cristo è la nostra fedele compagna di vita”. Come diocesi abbiamo pensato di celebrare questa Giornata con l’Assemblea diocesana caritas, sabato 12 novembre mattina, come da programma che è stato inviato a tutte le caritas parrocchiali. Sarà proprio un’occasione comune di riflessione e confronto sugli stimoli che papa Francesco ci propone per verificare il nostro lavoro affinché sia sempre più sinodale, perché è solo insieme che si può camminare evangelicamente.
La Giornata del 13 novembre tra l’altro è vicina al giorno che spesso nelle nostre comunità festeggiamo san Martino di Tours, per cui potrebbe essere una bella occasione di condividere un po’ di cibo, oltre alle castagne, con le persone che allungano le loro mani per chiedere aiuto alle nostre comunità e caritas parrocchiali. La domenica sarebbe bello se ci fossero alcune preghiere dei fedeli preparate dagli operatori caritas che affidano al Signore le persone che incontrano nei propri centri d’ascolto. In allegato troverete suggerimenti di schemi per la celebrazione proposti dall’Ufficio Liturgico diocesano.
Per rendere più significativa la celebrazione della domenica chi desidera può invitare, chiedendo alla caritas diocesana, persone che fanno loro riferimento e che partecipano ai progetti del the delle 3, degli orti in Seminario e in alcune parrocchie, a quello di Radioestensioni, o invitare alcuni migranti accolti nei progetti caritas e diocesani. La loro testimonianza nella celebrazione aiuterebbe a comprendere meglio il tono della festa e mostrarci in diretta come Dio ci arricchisce attraverso i poveri.
Qui le Indicazioni liturgiche per la VI giornata mondiale dei poveri