BOLOGNA – «Siamo nella Chiesa del Santo Sepolcro, che la fede dei cristiani ci ha donato perché potessimo rivivere l’emozione di quel luogo e contemplare il centro della nostra fede».
Sono le parole dell’inizio dell’omelia che l’arcivescovo ha tenuto oggi nella Messa celebrata nella chiesa del Santo Sepolcro della Basilica di Santo Stefano. Un luogo particolarmente suggestivo e carico di significato per la spiritualità dei bolognesi e per le sue ricchezze artistiche. La Messa, senza la presenza dei fedeli, è stata concelebrata dai frati francescani che recentemente sono entrati nel complesso delle Sette Chiese per una nuova missione pastorale.
Il rito è stato tramesso in diretta tv, radio e streaming.
«Questi giorni sono segnati da un buio grande – ha proseguito il cardinale nell’omelia -, ci fanno sentire fragili, incerti, come storditi, increduli, ma anche diffidenti proprio come Tommaso. La resurrezione non vuol dire che non dobbiamo più combattere contro il male, ma che sappiamo che non vince più e che possiamo riconoscere nell’oggi la gloria della vittoria piena! Pietro ce lo ricorda: “Siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, torni a vostra lode”. E’ la gioia che possiamo vivere anche in queste nostre difficoltà, nelle quali capiamo il dono della fede, cioè di amarlo “pur senza averlo visto”».
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Qui la fotogallery di Antonio Minnicelli ed Elisa Bragaglia