Raùl Domingos

Dal Mozambico un esempio per la pace

In visita a Bologna il nuovo ambasciatore del paese africano presso la Santa Sede

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Raúl Domingos, politico del Mozambico e negoziatore dell’Accordo Generale di Pace siglato nel 1992 a Roma, è stato recentemente nominato ambasciatore della Repubblica africana presso la Santa Sede.

È il primo politico dell’opposizione mozambicana a essere nominato ambasciatore. Sabato scorso 11 marzo era in visita a Bologna all’amico cardinale Matteo Zuppi con cui collaborò nei primi anni ’90 per una soluzione di Pace nel suo paese tramite la Comunità di Sant’Egidio. Lo abbiamo raggiunto mentre era in visita al Santuario di San Luca.

Il 6 marzo è stato ricevuto in udienza da papa Francesco in occasione della presentazione delle Lettere credenziali.

«Papa Francesco – ha detto Domingos – è un uomo che trasmette messaggi di pace. Nell’incontro che ho avuto con lui ha messo molto in evidenza il sentimento d’amore che egli prova verso il Mozambico, un paese che egli visitò circa tre anni fa nel 2019. Custodisce sempre nella sua memoria il popolo del Mozambico e desidera la pace per questa terra. In particolare, il Papa ha manifestato molta soddisfazione e compiacimento per la decisione del Mozambico di aprire una missione diplomatica permanente insieme alla Santa Sede. Questo permetterà che il rapporto tra il mio paese e il Vaticano sia una relazione più stretta, forte e intensa».

L’esperienza della pace in Mozambico può essere di esempio per la soluzione di altri conflitti?

«Certo che sì – ha spiegato -. La pace non è facile, la pace è difficile ma con l’esperienza che abbiamo in Mozambico possiamo provare che la pace è possibile. Così quanto è stato possibile in Mozambico può essere possibile oggi per l’Ucraina e per gli altri paesi del mondo».

Il nostro arcivescovo allora ebbe un ruolo importante nella trattativa che ha visto come regista la Comunità di Sant’Egidio.

«Don Matteo Zuppi – ha spiegato – è stato il perno centrale che è riuscito a mediare il processo ed egli continua ancora oggi ad essere una figura molto importante per il mantenimento della pace e per la riconciliazione del popolo mozambicano».

Nel nord del Mozambico sono ripresi combattimenti a causa del terrorismo per lo più esterno al paese.

«Il terrorismo è un problema internazionale – ha concluso l’ambasciatore – e noi avendolo ben chiaro cerchiamo appoggio a livello internazionale. In questo momento contiamo sulle forze di Sadc, la Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe, e contiamo sull’appoggio del Ruanda e dell’Unione europea. Noi continuiamo a credere che questo male possa essere sradicato dal Mozambico con il sostegno di tutti».

 

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