Giovedì 22 febbraio

Flaminio, inaugurato il nuovo Anno giudiziario

La Prolusione è stata affidata a monsignor Andrea Ripa, Segretario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica

L’evento si è svolto in Aula «Santa Clelia» alla presenza del Moderatore, cardinale Zuppi, e con la Prolusione del Segretario della Segnatura Apostolica

Il testo integrale sarà disponibile sul numero di Bologna Sette di domenica 25 febbraio.

Si è aperto ufficialmente giovedì scorso il nuovo Anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico interdiocesano Flaminio che ha giurisdizione sulle diocesi di Bologna e della Romagna. Il cardinale Matteo Zuppi, moderatore del Tribunale, ha presieduto la cerimonia che ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e militari di Bologna e della regione, e gli addetti al Tribunale stesso. In crescita le cause che hanno come motivo di nullità l’incapacità, cioè la fragilità psichica delle persone. A dirlo è monsignor Massimo Mingardi, Vicario Giudiziale, che ha presentato i dati del 2023.

«Questa sempre maggiore fragilità psichica – ha spiegato monsignor Mingardi – di cui facciamo esperienza in vari ambiti della nostra società ha evidentemente i suoi riflessi anche nelle vicende matrimoniali delle persone. Le cause introdotte quest’anno nel nostro tribunale sono 50, un po’ meno rispetto a quelle dell’anno scorso ma se consideriamo anche i processi più brevi che in alcune diocesi vengono fatte al loro interno, il numero rimane praticamente stabile. Questo leggero calo ci consente di poterle seguire con più efficacia e anche con più di rapidità. Attualmente siamo a circa un anno di durata per le cause che non richiedono una perizia psichica, un po’ di più per le cause dove questa è necessaria. Nell’insieme possiamo dire che siamo soddisfatti dei tempi che riusciamo a offrire alle persone che si rivolgono a noi».

«L’appuntamento di oggi – ha detto l’Arcivescovo – ci aiuta a capire che que- sto esercizio della giustizia all’interno della Chiesa è importante perché sap- piamo quanta sofferenza c’è dietro a separazioni e divisioni».

Luca Tentori

condividi su