Visita Pastorale

Granarolo, la rete diventa comunione

Una visita ricca di incontri e di celebrazioni, ma soprattutto di umanità

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

GRANAROLO – «Tanta vita, tanta comunione». Queste parole pronunciate dall’Arcivescovo durante la celebrazione eucaristica conclusiva della Visita pastorale di domenica 15 maggio riassumono molto bene ciò che si è vissuto nella Zona Pastorale di Granarolo dal 12 al 15 maggio 2022.

Una Visita ricca di incontri e di celebrazioni, ma ricca soprattutto di umanità, e che ha rafforzato nelle comunità parrocchiali della Zona il desiderio di proseguire nel cammino di integrazione e comunione intrapreso negli ultimi anni. «Non ci sono alternative al fare rete, è un percorso irreversibile» è il messaggio del presidente Andrea Ricci in occasione dell’Assemblea della Zona Pastorale del sabato sera. E il moderatore della Zona, don Filippo Passaniti, invita a «lavorare, progettare, costruire insieme, con uno stile sinodale, in comunione ma mantenendo l’identità delle singole comunità».

Il desiderio è di fare rete, ma non solo tra le realtà parrocchiali, ma anche con le istituzioni e le associazioni del territorio, «perché quando si lavora per rispondere ai bisogni e alle fragilità del prossimo tutte le barriere cadono». L’incontro del giovedì sera con le autorità locali e il mondo associativo ne hanno dato evidenza, così come l’inaugurazione dell’Emporio Solidale Vitalia. Ma non basta parlarsi, e non basta fare cose insieme, «dobbiamo imparare ad amarci», è l’invito rivolto dall’arcivescovo durante la veglia di preghiera organizzata dal gruppo di volontari che preparano i pasti per gli ospiti di un dormitorio, riprendendo il Vangelo della domenica e titolo di tutta la visita «Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi».

Grande attenzione è stata dedicata ai bambini, ai giovani e alla famiglie. Venerdì pomeriggio l’incontro con i ragazzi che frequentano l’attività di doposcuola presso alcune parrocchie ed i volontari che li seguono. Sabato mattina rivolto ai bambini che frequentano il catechismo che hanno incontrato l’arcivescovo insieme ai propri genitori, concluso con una festosa carovana di biciclette che hanno accompagnato l’arcivescovo da Quarto a Granarolo, insieme anche ad alcune persone con disabilità membri della comunità l’Arche Arcobaleno di Quarto Inferiore.

Nel pomeriggio è stata la volta dei giovani, prima i ragazzi delle medie, e poi quelli un po’ più grandi, insieme ai loro educatori. Incontri rivolti non solo a raccontare all’arcivescovo quali attività vengono realizzate nei vari gruppi ma soprattutto a raccontare le fatiche di questi due anni di pandemia e le paure per la guerra e un futuro pieno di incognite. «Aiutiamoci gli uni gli altri a volerci bene e a volersi bene» è stato l’invito dell’arcivescovo rivolto ai giovani presenti.

Tante anche le celebrazioni, a partire dal «gruppo della Parola» interparrocchiale che ha accolto l’arcivescovo al suo arrivo il giovedì, con la lettura di un brano degli Atti degli Apostoli che quest’anno il gruppo ha deciso di approfondire. La Messa celebrata tutti insieme all’aperto nel giardino della chiesa di Granarolo è stata la perfetta conclusione dei quattro giorni di Visita: «È stata come la visita di Maria ad Elisabetta, perché scopriamo che le nostre comunità custodiscono la vita del Signore, il suo amore», le parole con cui l’arcivescovo ha aperto l’omelia.

DI GIORGIO MORETTI

condividi su