«Cerco casa»

Il disagio abitativo a Bologna

Un incontro a Porta Pratello ha fatto il punto sulla situazione in città

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Diritto all’abitare, mancanza di case, alloggi popolari, turismo e affitti brevi sono alcune delle tematiche affrontate mercoledì 14 settembre a Porta Pratello in occasione di “Cerco casa”, dibattito sul disagio abitativo a Bologna. Proprio nel centro di Bologna, Porta Pratello è un progetto nato da Caritas Bologna, Associazione ARCI e Cooperativa Idee in Movimento, e rappresenta uno spazio di incontro e confronto tra realtà diverse su tematiche socialmente rilevanti a livello cittadino.

La serata è stata introdotta da Alessandro Blasi, presidente di Cooperativa Idee in Movimento, e moderato da Gianluigi Chiaro, consulente di Caritas Bologna e Caritas italiana. La riflessione si è concentrata su due punti: i bisogni intercettati sul territorio e le proposte concrete per rispondere a questi bisogni. A discuterne sono stati Emily Clancy, vicesindaca e assessora alla casa, Don Matteo Prosperini, direttore di Caritas Bologna, Rossella Vigneri, presidente di ARCI Bologna, e Tiziano Ghidelli, rappresentante di ADL Cobas Emilia-Romagna.

Prosperini, Vigneri e Ghidelli, presenti con le loro realtà in modo diverso sul territorio bolognese, hanno riportato l’emersione di una fascia di popolazione che fatica a trovare una soluzione abitativa. Le politiche abitative intercettano le fasce più fragili della popolazione, ma rimane escluso chi non è assegnatario dell’edilizia residenziale pubblica, chi cerca casa in affitto privato e chi non ha problemi economici, ma di discriminazione.

Tutti hanno concordato sull’importanza di prendere in mano al più presto il tema del disagio abitativo, sia da parte dell’amministrazione comunale sia da parte del Terzo Settore e delle realtà attive nel sociale: non è possibile infatti, per chi si occupa del benessere delle persone, non considerare di estrema rilevanza il tema del diritto alla casa.

La situazione è ulteriormente aggravata dalla sempre maggior diffusione di affitti brevi turistici, sui quali tuttavia risulta difficile agire in assenza di una legge nazionale o di un aggiornamento della legge regionale sul turismo. I relatori hanno condiviso la necessità di aprire nuove strade di co-progettazione e collaborazione tra Terzo Settore e Amministrazione Pubblica per rispondere al meglio alle tematiche che emergono, concentrandosi sulle modalità più adeguate ad instaurare un dialogo costruttivo con i proprietari di casa.

La serata si è conclusa con le parole di Lucia, studentessa abruzzese, che ha portato la voce di chi il disagio abitativo lo sta vivendo sulla propria pelle, ricordando a tutti i presenti che la questione non è più rimandabile. Cosa fare allora oggi? Come suggeriva il direttore della Caritas, la priorità è quella di investire, tutti insieme, in un’operazione culturale per contrastare le discriminazioni e contribuire alla creazione di una mediazione concreta tra proprietari e affittuari, così da poter aumentare l’accesso a chi può garantire il suo contratto di locazione.

Beatrice Acquaviva e Gloria Bonora,

Caritas Bologna

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