Servizi tutela minori

La via della giustizia e della misericordia​​​​​​​

La liturgia è stata promossa dai Servizi tutela minori delle arcidiocesi di Bologna e Ferrara 

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Martedì sera in Cattedrale il cardinale Zuppi e mons. Gian Carlo Perego hanno presieduto la Veglia nell’ambito della Giornata nazionale di preghiera per le vittime degli abusi


«Il dolore delle vittime degli abusi è un lamento che sale al cielo, che tocca l’anima e che per molto tempo è stato ignorato, nascosto o messo a tacere». Un passaggio forte dell’omelia che l’Arcivescovo ha tenuto giovedì sera in Cattedrale nella Veglia che si è celebrata nell’ambito della Giornata nazionale di preghiera per le vittime degli abusi.

«La differenza – ha proseguito il cardinale Zuppi partendo nella sua riflessione dal brano evangelico del Buon Samaritano – è la compassione. “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme” (1Cor 12, 26). E quella persona non è un estraneo, è nostra. Il paternalista che non si ferma, commisera, si accontenta delle sue emozioni perché non si rende conto o non si vuole rendere conto. Non vuole chiamare le cose con il proprio nome, non accetta di vederle da vicino, di capirle e soprattutto di farle sue. Ma la giustizia ha sempre bisogno della misericordia, di quell’amore che solo può restituire la bellezza, che può chiudere le ferite perché non restino aperte o perché non diventino definitive perché non curate».

«Le cicatrici sono occasione di vita non di morte – ha aggiunto – così l’amore trasforma il male in bene. È questo che affranca la vittima, che trova guarigione, non resta prigioniera del passato. È la misericordia che affranca e restituisce la piena bellezza della luce, altrimenti si vive con il rischio di vedere banditi ovunque, di vedere tutto buio con incredulità e diffidenza, ed è anche questo tra i frutti peggiori del male. Serve la giustizia, non il moralismo o il giustizialismo che fa più male perché deforma la giustizia».

Alla Veglia, promossa dai Servizi diocesani tutela minori delle Arcidiocesi di Bologna e Ferrara, era presente anche l’arcivescovo di quest’ultima, monsignor Gian Carlo Perego, che ha ricordato come «sia stata una serata di preghiera perché sia le vittime sia coloro che sono stati anche gli abusatori hanno bisogno della presenza di Dio, del conforto e della vicinanza della Chiesa. È una preghiera in cui si dimostra questa prossimità e al tempo stesso si condivide il dolore di un abuso che tante volte è avvenuto anche dentro le nostre comunità, con dei nostri educatori e con dei nostri sacerdoti. È un momento che ci rende consapevoli della fragilità e di quanto abbiamo bisogno di confidare nell’aiuto del Signore e al tempo stesso di riconoscere anche i nostri errori».

Tre i segni proposti durante la Veglia: lampade accese segno e impegno della bellezza dell’annuncio cristiano, la firma da parte dei presenti del manifesto della serata come impegno alla responsabilità e condivisione e la distribuzione da parte dei due arcivescovi presenti della preghiera preparata dalla Cei per le vittime degli abusi. «È stato un momento familiare – ha spiegato don Gabriele Davalli, membro dell’Equipe del Servizio diocesano tutela minori – in cui due Chiese sorelle si sono incontrate per pregare con i loro vescovi seduti accanto al loro popolo, insieme a loro, in mezzo a tutti per chiedere il perdono di Dio e il sostegno ai fratelli».

Alla liturgia ha partecipato anche don Alessio Grossi, referente per il Servizio tutela minori della diocesi di Ferrara.

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