Cimitero islamico di Borgo Panigale

L’abbraccio di Bologna alle vittime di Cutro

Zuppi: «Il loro dolore è il nostro dolore. Dobbiamo ricordarci l'Afganistan».

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Il rito funebre nel pomeriggio di venerdì 10 marzo al cimitero islamico di Borgo Panigale

Una scheggia della tragedia di Cutro a Bologna. Venerdì pomeriggio al cimitero di Borgo Panigale sette vittime del disastroso naufragio avvenuto il 26 febbraio sulle coste calabresi hanno trovato sepoltura dopo il rito funebre celebrato da Yassine Lafram, presidente dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia.

Alla cerimonia erano presenti anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, l’assessore regionale al welfare, Igor Taruffi e il parroco della vicina chiesa di Santa Maria Assunta di Borgo, don Guido Montagnini. Anche l’Arcivescovo si è recato poco dopo al cimitero a pregare per le vittime ed esprimere vicinanza ai familiari.

«Il loro dolore – ha detto il cardinale Zuppi – è il nostro dolore, dobbiamo ricordarci le loro storie, dobbiamo ricordarci l’Afganistan. Ci siamo commossi per quelli che cercavano di scappare attaccandosi all’aereo e poi ce ne siamo dimenticati. Ce ne ricordiamo solo ora quando quelli che scappano cercano di trovare il futuro in tutti i modi».

E le lacrime dei parenti si è mescolata alle notizie che arrivavano dalla Calabria del ritrovamento della 73esima vittima in mare. «Ognuno di noi deve fare la sua parte – ha spiegato invece Lafram – perchè queste tragedie cessino».

«Come parroco del cimitero di Borgo Panigale – ha detto don Montagnini – sono stato incaricato dall’Arcivescovo di essere presente al rito funebre per portare la vicinanza della diocesi a chi saluta i propri cari morti in modo così tragico». «In parrocchia nei giorni scorsi – ha spiegato don Montagnini – abbiamo accompagnato con la preghiera queste vittime e tutte le persone che soffrono a causa delle guerre o delle ingiustizie. Sentiamo che c’è una fraternità universale che ci coinvolge tutti. Non ci sono stranieri ma siamo tutti parte di un’unica famiglia».

«Come rappresentate delle istituzioni – ha detto il sindaco Lepore – ho voluto essere presente per portare il cordoglio della comunità di Bologna. Siamo una città accogliente e solidale che fa quello che ha sempre fatto: essere umana».

«Per noi – ha affermato l’assessore Taruffi era un dovere essere qui per manifestare vicinanza e cordoglio alle vittime di una strage che interroga le coscienze di tutti, in Italia e anche in Europa. Siamo la regione che sta accogliendo di più in termini assoluti tra quelle italiane e continueremo a farlo perché l’Emilia-Romagna è terra di accoglienza e solidarietà».

Al funerale hanno partecipato una ventina di parenti delle vittime, accolti in strutture pubbliche e private bolognesi, e che hanno raggiunto la città per lo più da Belgio e Germania. Anche un centinaio di persone originarie dell’Afghanistan, paese natale delle vittime, erano presenti alla sepoltura.

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